Giovedì 19 Dicembre 2024
MARCO BUTICCHI
Libri

Anche la presentazione può diventare un romanzo

“Il profumo delle pagine” di Marco Buticchi: le presentazioni letterarie e l’ansia della sala affolata o vuota. Ma la passione per la lettura e la perseveranza nel diffondere i libri vincono sempre

Marco Buticchi

Marco Buticchi

Bologna, 15 settembre 2024 – Non crediate che le presentazioni siano sempre caratterizzate da un tripudio di lettori bramosi di interagire con il loro scrittore prediletto. Spesso, e indipendentemente dalla notorietà dell’autore, nelle sale si contano più sedie vuote che occupate. Ma mai perdersi d’animo.

Pordenone, bella città friulana, nel corso del mese di settembre si popola di amanti della lettura e le strade sono un ribollire di pubblico che affolla i numerosi incontri con gli autori. Presentavo allora, 1997, il mio primo romanzo pubblicato da Longanesi e fui invitato a una delle prime edizioni di Pordennelegge. Così, pieno d’orgoglio per la convocazione, mi presentai in Friuli con tutta la famiglia al seguito. Raggiungemmo la sala dell’incontro con un congruo anticipo, mentre ancora era in corso la conferenza precedente. Con moglie e figlie, trovammo posto in una delle ultime file in una sala gremita. "Se per me rimane la metà del pubblico, ragazze", dissi alle “mie“ donne, "sono felice". Al termine della conferenza precedente, l’intera sala all’unisono si alzò e andò via. Rimase solo un signore anziano accanto a me che mi si rivolse e mi chiese: "Chi c ‘è adesso?". E io, con gli occhi imploranti: "Buticchi!" e lui, facendo un gesto eloquente con la mano borbottò: "Ma va a quel paese", e se ne andò. Poi qualcuno arrivò ad ascoltarmi, altrimenti immaginate che figura davanti alle mie bambine!

La rivincita me la presi sempre a Pordenonelegge qualche anno più tardi: Valerio Massimo Manfredi e io avremmo dovuto dissertare sul romanzo d’avventura. Ricordo che era una giornata calda e, sotto una enorme tenda, erano seduti quasi mille spettatori. Erano ordinatamente divisi tra lettori di Manfredi e miei, con i nostri libri sulle ginocchia per farli autografare. Quando il moderatore comunicò, a inizio conferenza, che per un’indisposizione dell’ultimo minuto, Manfredi non avrebbe potuto essere presente, lessi la delusione negli occhi dei suoi lettori. "Da buon ligure", con queste scherzose parole iniziai il mio intervento, "conosco il valore del denaro. Per due “palanche“ firmo anche i libri di Manfredi". Non ci crederete ma ne firmai più di cento, naturalmente senza chiedere palanche, scrivendo più o meno queste parole: "io sottoscritto Marco Buticchi certifico che il sig…… era presente oggi e che, in assenza di Valerio Massimo, ho io stesso provveduto a questa solenne certificazione".

Immaginate quando, tra qualche secolo, uno di quei volumi verrà aperto da un ragazzo ipertecnologico. Chissà se le pagine diffonderanno ancora il loro profumo. Forse sorriderà pensando alla differenza tra uno schermo e un volume e, mi auguro, incomincerà a leggere. Perché sono convinto che leggere faccia parte del nostro vivere, al pari di nutrirsi e di pensare. Mai demordere allora dalla meravigliosa missione di trasportare parole in giro per il mondo. Anche davanti a una sala semivuota, a spettatori distratti, a scolaresche svogliate. Alla fine anche il ragazzo del futuro, spinto dalla curiosità, andrà in cerca delle parole che qualcuno ha scritto…