Giovedì 16 Gennaio 2025
Giulia Carla de Carlo
Libri

Amore, desiderio e morte in “Vieni dal buio” di Mariagloria Fontana

La giornalista a scrittrice racconta al Piacere della Lettura il mondo affascinante e complesso del suo romanzo, in cui personaggi e città si intrecciano in un vortice di desideri e fragilità.

Sesso, erotismo, amore e morte: questi i temi principali di “Vieni dal buio” (Castelvecchi) della scrittrice e giornalista Mariagloria Fontana. Ai microfoni de “Il piacere della lettura”, l’autrice ci ha raccontato il mondo affascinante e complesso del suo romanzo, in cui personaggi e città si intrecciano in un vortice di desideri e fragilità.

Il primo esergo che introduce la storia è un passo tratto dal celebre film di Alain Resnais, sceneggiato da Marguerite Duras: Hiroshima Mon Amour. "Il film rappresenta un amore penetrante, perturbante. - spiega Mariagloria Fontana - Un amore che distrugge e rigenera allo stesso tempo”. Un amore fatto di lacerazioni, tradimenti e ossessioni, così come quello che si trova in “Vieni dal buio”.

Al centro della storia troviamo Nora, giornalista enogastronomica alla ribalta, che sta per sposare Paolo, celebre avvocato di Roma. Nonostante questo, Nora desidera ardentemente, anzi, è ossessionata da Max, ex scrittore di successo, che porta in sé un passato doloroso. Il quarto personaggio che entra dirompente nella storia è Leyla, che rivela altre fragilità.

Le loro vite si intrecciano sullo sfondo di tre città protagoniste: Roma, Parigi e Napoli. Fontana descrive Roma come una città “bella e statica, come una donna che si specchia e si compiace della propria bellezza”; Parigi come un sogno idealizzato; Napoli, invece, è viva, viscerale, un luogo ricco di contraddizioni dove luce e ombra convivono in un equilibrio precario.

La copertina del libro di Mariagloria Fontana
La copertina del libro di Mariagloria Fontana

"Vieni dal buio" non è solo un romanzo sentimentale, ma un’esplorazione del desiderio, dell’eros e della morte. La scrittrice sottolinea come i corpi raccontino più delle parole: “Il corpo è un detonatore che fa esplodere sentimenti e dolori,” afferma, citando autori come Michel Houellebecq e Philip Roth. Attraverso la fisicità dei suoi personaggi, Fontana esplora i limiti e le potenzialità del desiderio, forza rigenerativa che sfocia, a volte, nella distruzione.

Eros e Thanatos aleggiano nel romanzo. La morte, come sottolinea Fontana, diventa una presenza costante, un'ombra che attraversa la storia e i suoi protagonisti. Nora stessa si pone come “custode dei morti di Max”, un'immagine che rappresenta il desiderio di accettazione e riconciliazione con il passato.

Eppure, "Vieni dal buio" non è solo dolore e introspezione. È anche una riflessione sull’amore e sulla libertà, sul desiderio che nasce dalla mancanza. Fontana invita i lettori a interrogarsi sulle relazioni e su ciò che realmente vogliono: “La vera sfida è accettare i propri desideri, anche quando non si sposano con ciò che la società si aspetta.” Un libro che pone domande complesse su temi come l'amore, la perdita, la memoria e il significato dell'esistenza.

Il consiglio di lettura di Mariagloria Fontana è il capolavoro di Philip Roth, "Il teatro di Sabbath", un confronto senza filtri con l'oscurità dell'animo umano. Una fonte di ispirazione potente per chi, come Fontana, vuole scrivere di ciò che è al tempo stesso inquietante e irresistibile: “una danza con la morte”.