Lunedì 28 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Magazine

Libera, normale e consapevole. La donna di Dior e Saint Laurent ’strega’ Parigi

Libera, normale e consapevole. La donna di Dior e Saint Laurent ’strega’ Parigi

Libera, normale e consapevole. La donna di Dior e Saint Laurent ’strega’ Parigi

"Il mio corpo non è un prodotto e non è un divertimento a poco prezzo. Quando dico no è no". Strisciano le parole, le foto delle donne nella pubblicità che inganna, e la fuga di righe fluo gialle e fuxia nell’immenso spazio delle Tuileries dove si è svolta con grande successo la sfilata per l’estate 2024 di Dior con Maria Grazia Churi, bravissima direttrice creativa sempre più impegnata per una donna finalmente normale. Si apre così la fashion week femminile di Parigi che chiude il giro del mondo della moda cominciato a New York ai primi di settembre che poi ha toccato Londra e Milano.

Nessuna forzatura, nessun orpello inutile, pura moda nel segno di una libertà di essere donna che anche oggi va continuamente difesa. E questo sempre fa Chiuri. "Perché la moda ha la responsabilità di rendere le donne consapevoli del loro valore, forti delle loro differenze", dice la designer che mostra le sue ispirazioni legate al mondo medievale delle streghe e presenta la video-artista Elena Bellantoni autrice dell’opera ’Not Her’ che rilegge stereotipi e misoginia della pubblicità. Un lavoro culturale e sociale che fa onore a Maria Grazia Chiuri che ha vestito recentemente la Regina Camilla in una mises blu indimenticabile.

Il focus della collezione, oltre che sulle gonne a pieghe, i bomber grintosi in pelle, gli abiti da sera in pizzo nero, sta tutto dentro un’immagine Dior del 1947 con un abito dalla scollatura asimmetrica che scopre la spalla. Camicie che saranno le più desiderabili con l’asimmetria più sensuale e scultorea. Ai piedi le nuove babbucce di gros grain sfilacciato che ricordano le ’cioce’ del Sud Italia, in mano una carrellata magnifica di Tote.

Magnifico l’allestimento di Saint Laurent sotto una Torre Eiffel dorata per l’occasione. Un parterre di star per Anthony Vaccarello, il creativo che ha rilanciato il brand di cui è presidente e ad Francesco Bellettini che porterà la griffe nell’olimpo delle vendite del lusso ancora con più grinta (ora siamo a 3 miliardi): ecco Carla Bruni che abbraccia Kate Moss, Jarry Hall con la figlia Georgia Jagger e Demi Moore, Rossy De Palma, Peter Marino che saluta Jean Paul Gaultier. Non c’è Catherine Deneuve ma la sua voce annuncia sotto il cielo di Parigi i tre primi modelli in passerella.

"Non è il momento di scoprire le gambe, io l’ho fatto tante volte! Ho voglia di cose normali, di gonne al ginocchio e chemisier di cotone", dice Vaccarello che lavora sul completi pantaloni con la sahariana, capo icona di Yves, e li sviluppa in giacche e abiti da perdere la testa, in colori soffusi e naturali. Poi la tuta, emblema di una eleganza super raffinata, e il caschetto di pelle in testa in ricordo delle imprese coraggiose dell’aviatrice Amelia Earhart. Senza una fantasia, solo il soffio di una sciarpa di chiffon al collo, del top di raso sulla gonna dritta con lo spacco alto ma pudico. Per Vaccarello la moda di oggi è questa, senza l’immagine di donna-pantera di troppi show.

All’Osservatorio di Parigi, il più antico d’Europa, sfila Acne Studios sotto gli occhi di una Kylie Jenner tutta di rosso vestita. Cinquecento persone in una struttura costruita per lo show con una scena ’imbottita’ di canvas naturale e dei cuscini dell’artista Gschwandtner, sullo sfondo la palla da discoteca frantumata di Alice Kirkpatrick. In scena capi in pelle tutti usurati e lavorati a mano, splendidi effetti di usato e di lavaggi sfinenti, denim come opera d’arte ricoperto di vernice bianca e di trattamenti simili all’argilla. "L’idea di un cantiere e di cose non finite, un lavoro in corso", racconta Jonny Johansson, direttore creativo di Acne Studios. Linee fluttuanti eppure scultore, sempre un po’ disfatte, con le gonne che simulano le onde dell’hula hoop.

Finale con concertino sudamericano da Chloé: la stilista uruguaiana Gabriela lascia il brand e festeggia con una collezione fatta di ruches danzanti sul corpo e di fiori intagliati che tintinnano, e mostra una carrellata delle famose borse della maison. In prima fila ci sono Diego e Andrea Della Valle. Renzo Rosso infine applaude Francesco Risso, il designer sognatore di Marni che ha scelto l’hotel particulier in rue de l’Université dove per anni ha abitato Karl Lagerfeld. Sfilata nelle stanze dorate e sul prato del giardino con abiti futuribili di pelle metallizzata sulla quale sbocciano fiori (anche di metallo) e vestiti di ballo da moderne cortigiane.