Fra il 6 e il 9 agosto 1945, con le esplosioni di Hiroshima e Nagasaki, l’umanità entrò nell’era nucleare, cioè capì di avere strumenti capaci di annientare la vita sul pianeta. Per molti anni il tema fu al centro delle preoccupazioni internazionali, poi abbiamo finito per dimenticare che siamo seduti sopra un micidiale arsenale e con fragili garanzie che le bombe non siano usate. Francesco Vignarca in Disarmo nucleare (Altreconomia, 192 pp, 16 €) mette a fuoco i rischi del presente, le falle della “teoria della deterrenza“ e le prospettive del disarmo nuclare. Senza inutili allarmismi ma anche senza ipocrisia.
lg