di Eva DesiderioNessuna altra fiera al mondo rappresenta l’intera filiera produttiva del settore dell’occhialeria. E infatti al MIDO, la manifestazione specializzata organizzata da Anfao che si apre a Milano domani e che fino a lunedì presenterà le collezioni di 1200 espositori in arrivo da 50 Paesi per la quale sono attesi visitatori da 160 nazioni. Sette padiglioni e 8 aree espositive a Fiera Milano Rho con tutto il mondo dell’occhiale presente dalle lenti, ai macchinari e poi montature, astucci, materiali, tecnologie, cultura e formazione, con una ricerca continua da oltre 50 anni che fa dell’Italia il Paese guida del settore che dopo il Covid ha vissuto un momento magico di ripresa nel 2022, poi si è stabilizzato nel 2023 per arrivare a un più faticoso primo semestre 2024 con l’export per la prima volta in stallo a 2,9 miliardi di euro (-0,3%).
Le cause sono la debolezza della domanda di beni e manufatti, il prezzo dell’energia che mette in ginocchio le fabbriche, i conlflitti e le tensioni internazionali, per non dire della recessione in Germania. L’America da sempre il primo mercato preoccupa non poco gli espositori di Mido visto che nel 2024 il calo delle vendite ha toccato 15,6%. Meglio Francia e Spagna, come pure il mercato interno che mantiene una certa vivacità.
Il settore resta forte di oltre 5 miliardi di euro di valore e occupa 19.000 addetti. Numeri ricordati anche dalla presidente di Anfao Lorraine Berton prima donna alla guida ell’Associazione. I principali distretti produttivi italiani, con le aree di Belluno, Varese e del torinese, portano al Mido i loro gioielli per la vista e per il sole, rappresentati dai marchi della moda e del lifestyle. Ogni occhiale rappresenta un uomo o una donna speciali, che li scelgono per esaltare fascino e attitudine. La cliente più prestigiosa di occhiali da sole, che non toglie mai nemmeno nel buio dei defilè, è Anna Wintour, la potente direttrice a vita di Vogue America che non mostra gli occhi sotto lenti e frangetta. Con una sola eccezione tre giorni fa a Londra premiata da re Carlo III finalmente con gli occhi scoperti.
Tanti i grandi gruppi industriali che dominano il settore, primo su tutti EssilorLuxottica, un’azienda italiana e francese che si è costituita nell’ottobre 2018 e che ha come presidente e Ceo Francesco Milleri: oltre 200mila dipendenti, mercato di 150 Paesi, fatturati stellari che superano i 26 milardi di fatturato e che in portafoglio hanno marchi come Ray Ban, Oakley, Persol, Oliver People, Vogue Eyewear e che producono in licenza per Giorgio Armani ed Emporio Armani, Brunello Cucinelli, Burberry, Chanel, Prada, Michael Kors, Ferrari, Ralph Lauren, Swarowski, Tiffany & Co e Versace.
Si difendono molto bene anche altri grandi produttori come Safilo (che produce per Boss, Carrera, Carolina Herrera, Etro, Fossil, Levi’s, Marc Jacobs, Polaroid, Moschino e altri) , De Rigo (produttore licenziatario per Chopard, Blumarine, Gap, Furla, Just Cavalli, Porche Design, Philipp Plein, Roberto Cavalli, Twinset e Lozza che lancia la collezione di occhiali Lozza X LF Luis Figo), Marcolin (che produce per Adidas, BMW, Christian Louboutin, Harley Davidson, Marciano, Max Mara, Pucci, Timberland, Tom Ford, Web Eyewear, Zegna), Kering Eyewear (che ha nel portafoglio Gucci, Cartier, Saint Laurent. Bottega Veneta, Balenciaga, Chloè, Alexander McQueen, Moncler, Alaia, Puma e Dunhill) e Marcon (con Off White, Moscot NYC, Longshamp, enrse, Calvin Klein, Ferragamo, Lacoste, Karl Lagerfeld, Victoria Beckham e molti altri).
Con questi colossi si confrontano a Milano anche una miriade di piccoli brand indipendenti che sono tutti in cerca di fama e gloria con prodotti assai innovativi. La storia degli occhiali è piena di fascino e si incrocia sempre più con quella del design e dell’architettura, con materiali inimmaginabili per resistenza e leggerezza solo pochi anni fa. Merito di una ricerca incessante e del fatto che, in fondo, sono un accessorio che più di altri manifesta la personalità di chi li indossa, il suo essere vanitoso o parco, sensibile o esagerato, modaiolo oppure alieno dai trend.