Lunedì 16 Settembre 2024

L’emancipazione di Albertina: vince il suo diario

Il diario di Albertina Castellazzi vince il premio dei diari a Pieve Santo Stefano. Il racconto della sua vita tra guerra, perdite e rinascita. Altri finalisti con storie di guerra e emancipazione femminile. Premiato anche il regista Giorgio Diritti.

L’emancipazione di Albertina: vince il suo diario

Il diario di Albertina Castellazzi vince il premio dei diari a Pieve Santo Stefano. Il racconto della sua vita tra guerra, perdite e rinascita. Altri finalisti con storie di guerra e emancipazione femminile. Premiato anche il regista Giorgio Diritti.

Il diario Fendevo l’aria di Albertina Castellazzi è il vincitore del premio dei diari voluto da Saverio Tutino 40 anni fa. La premiazione a Pieve Santo Stefano (Arezzo) dove ha sede l’Archivio dei Diari. Albertina Castellazzi, milanese, 87 anni, che però non ha potuto raggiungere la Toscana, ripercorre nel suo diario 35 anni della sua vita, dal 1937 al 1972, e la strada impervia verso l’emancipazione dall’imperio di un padre militare che la voleva destinata alla cura della casa. Ai primi capitoli del racconto

fa da sfondo la guerra che coinvolgerà drammaticamente la famiglia di Albertina. Intanto l’autrice dovrà affrontare disturbi di salute e perdite familiari importanti. Ma la rinascita arriverà, nonostante i lutti, anche attraverso la conquista del lavoro di insegnante. Per Albertina, ha ritirato il premio la figlia Irene. L’edizione di quest’anno era dedicata proprio al fondatore Tutino.

Otto i finalisti, che hanno proposto storie di guerra, di donne alla ricerca di riscatto, di libertà. Tra queste Maria Rossi, che da giovane donna negli anni ‘60 si sottrae alla violenza coniugale, subita nell’indifferenza di tutti, attraverso l’impegno politico e la ricerca di un lavoro indipendente. Maria ha divertito e commosso tutti in sala raccontando la sua esperienza. Premiato anche il regista Giorgio Diritti che ha lavorato molto con gli strumenti della memoria, da L’uomo che verrà a Volevo nascondermi.