Mercoledì 31 Luglio 2024

"Leggeri sì, superficiali mai". Canino a teatro contro i tempi neri

Fabio con Andrea Muzzi nella pièce “Trovatene uno bravo“: "Uomini in crisi di mezza età? Ci vuole aiuto psicologico. E l’ironia"

"Leggeri sì, superficiali mai". Canino a teatro contro i tempi neri

Fabio Canino. Nella foto in alto a destra con Andrea Muzzi, in Trovatene uno bravo

di Barbara Berti

"La crisi di mezza età? Colpisce tutti, indistintamente. Ma le donne sono più preparate, hanno l’orologio biologico mentre gli uomini sono quelli più colpiti, hanno più difficoltà a risolvere i problemi. D’altronde non è un segreto: le donne sono più smart, gli uomini più basic". Parola di Fabio Canino, attore, conduttore e autore per teatro, radio e tv che sabato 3 agosto (ore 22) al Giardino Barsanti di Pietrasanta (Lucca), nell’ambito del Festival La Versiliana, va in scena con lo spettacolo Trovatene uno bravo scritto da Andrea Muzzi (sul palco con Canino, ndr) e con la regia di Stefano Messina: una commedia divertente, dal ritmo comico incalzante che si interroga con leggerezza ed emotività sul senso della vita.

Andare in terapia è spesso una montagna russa, imprevedibile e liberatoria. Anche lo spettacolo lo è?

"Sì, è la storia di un uomo in crisi di mezza età, che ha perso ogni certezza e sente le lancette del tempo ticchettare. Pietrificato all’idea di invecchiare o guardarsi dentro, si affida alla terapia catapultandoci in una lunga rocambolesca seduta di analisi che dà via libera alle nevrosi di paziente, terapeuta, e non solo. Uno spettacolo che sembra scritto su misura per me, che interpreto il paziente, perché rispecchia un po’ la mie angosce e piccole follie. Ma in fondo è una storia universale dove tutti possono ritrovarsi".

Il paziente e l’analista nella pièce non sono poi così diversi...

"No, il medico scelto dal paziente sta peggio di lui: è uno sbandato in curva, un uomo che ha smarrito i punti cardinali nella vita. Così nello studio si ritrovano due persone che sono in pratica due facce della stessa medaglia. Che discutono animatamente sulle tematiche esistenziali che li riguardano: dalla paura della morte alla voglia di restare giovani, passando per la pancetta e le rughe".

Pur con ironia, Trovatene uno bravo ribadisce l’importanza della terapia, archiviando ogni stigma o imbarazzo sull’andare dallo psicologo...

"Credo che tutti dovremmo andare dallo psicologo. Il confronto con persone competenti e preparate può solo far bene. Non dico dovrebbe essere obbligatorio ma fortemente consigliato sì. E i primi ad andarci dovrebbero essere i nostri politici".

Come emerge dallo spettacolo, il vero elisir per stare bene è la leggerezza?

"La commedia tra una risata e l’altra dà anche qualche consiglio. Oggi viviamo in un periodo in cui abbiamo bisogno di leggerezza, che non vuol dire superficialità".

Che periodo viviamo?

"Così buio e nero – e non è un colore casuale – che, ahimè sono pessimista, credo sarà difficilissimo rivedere quell’Italia creativa, ironica, inventiva, capace che ho visto in passato. Ora l’Italia è un paese più triste, impoverito e involgarito. Durerà a lungo? Spero di no ma la ferita è profonda e la cicatrice farà fatica a diventare via via meno evidente. Insomma, sarà difficile uscirne con dignità".

È un periodo dove si sente molto il bisogno di evasione, come conferma il successo Auditel di Temptation Island...

"No quella è un’arma di distrazione di massa. Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, la tv è lo specchio della società. Il teatro, invece, racconta la verità anche attraverso testi non veritieri".

Non tutti i programmi tv sono uguali: lei è giudice di Ballando con le stelle da 16 anni...

"Quello è show, intrattenimento e divertimento. E l’edizione che partirà a settembre, dai nomi del cast che in questi giorni sono stati svelati, da Federica Pellegrini a Friedman, sarà davvero interessante. Ci sono personaggi molto diversi tra loro e lontani dal mondo del ballo".

Quale è il suo tormentone di quest’estate?

"Amo alla follia le ultime canzoni dei Ricchi e Poveri ma bisogna ammettere che i tormentoni estivi non esistono più. La musica è cambiata: oggi ci sono cantanti con un non grande talento che vanno in cerca di duetti o terzetti tutto l’anno per provare ad avere più successo. Per non parlare, poi, del disastro reggaeton... Per me il tormentone estivo è e resterà Vamos a la playa dei Righeira".

Un’estate sottotono?

"Sì, da tanti punti di vista. Solo il caldo ha preso il sopravvento e mi fa paura, mi ricorda i film catastrofici che passano spesso su Italia Uno. La verità è che il cambiamento climatico esiste, le conseguenze sono evidenti ma non vogliamo vederle, o meglio si preferisce chiudere gli occhi".

È anche l’estate di Kamala Harris...

"Sì, ma Biden doveva passare alla sit-com molto prima. Mi auguro con tutto il cuore che possa riuscire a fare il miracolo perché se vince quell’altro siamo tutti nei guai. Kamala è intelligente e ha una grande dote: non le manda a dire. E oggi in America, ma non solo, c’è bisogno di chiarezza".