Il più venerato uomo politico inglese non poteva certo lasciare dietro di sé una progenie banale. Winston Churchill sposa nel 1908 Clementine Hozier. Da lei ha 5 figli: Diana, Randolph, Sarah, Marigold e Mary. The Churchill Girls: The Story of Winston’s Daughters di Rachel Trethewey, in uscita in Gran Bretagna nei prossimi giorni, fa luce sulla vita, finora poco conosciuta, e spesso drammatica, dei figli di sir Winston.
Il secondogenito Randolph è quello su cui erano state concentrate tutte le speranze ma la sua stella cade improvvisa così come è sorta. Sono piuttosto le figlie a lasciare importanti tracce di sé, nel bene e nel male. Clementine, provata dalla morte della sorella Kitty e dal fatto che la sua terza figlia, Marigold, muore di setticemia a 2 anni, diventa dura e difficile. Winston invece è più affettuoso. Gioca con i piccoli, li incoraggia sempre e le figlie lo adorano.
La primogenita, Diana, sensibile e timida, è dominata dalla madre. Si sposa due volte: con John Milner Bailey dura meno di due anni. Nel 1953 ci riprova con Duncan Sandys, hanno tre figli ma lui non c’è mai ed è infedele. Una volta appurato che Diana ha problemi di salute mentale, viene affidata al dottor Carl Lambert. Proprio mentre si sta riprendendo, Winston – che la seguiva con empatia, anche lui vittima del “cane nero”, la depressione – ha un ictus, lei crolla e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico. Nel 1957 Diana si separa e inizia ad aiutare i malati con problemi di salute mentale. Le cose sembrano migliorare ma nel ’63 muore per un’overdose di sonniferi.
La stella è la terzogenita Sarah, nata a Londra nel 1914. Attrice, in Italia recita con Vittorio Gassman nel film Daniele Cortis, ’47, di Mario Soldati; a Hollywood lavora con Fred Astaire (che definisce "un piccolo gnomo") in Sua Altezza si sposa, ’51. Capelli rossi, occhi immensi, è dominata dai suoi amori. A 21 anni perde la testa per il comico austro-americano Vic Oliver, 39 anni. Nel ’36 partono per l’America. Si sposano la vigilia di Natale ma subito litigano. Rientrano in Inghilterra. Lui è geloso e ossessivo. Ci pensa la guerra a risolvere la questione. Come americano – e di origine ebraica – Vic deve tornare a casa. Lei rimane in Inghilterra. Si invaghisce dell’ambasciatore americano Gil Winant ma presto lo lascia e va in Italia per diventare una star del cinema, e qui si fidanza con Mario Soldati: lei ha 33 anni, lui 41. Intanto Vic, tradito e in bancarotta, si suicida. Ma lei non ha tregua. Si innamora del fotografo Antony Beauchamp che la immortala per Life, lo sposa nel 1949, nel ’57 chiede il divorzio: lui si uccide il giorno dopo l’annuncio dell’addio di Sarah. Lei si rifugia nell’alcol, nel ’61 l’arrestano per ubriachezza. Si disintossica, va in Spagna e incontra Lord Henry Audley. Nel 1962 si sposano. Ma la felicità – anche stavolta – dura un soffio: Henry ha un ictus che lo porta alla morte. Sarah è a pezzi. Dirà: "a volte ho pensato che ho sempre cercato di sposare mio padre". Quando torna in Inghilterra, Winston le prende la mano: "Dobbiamo stringere i ranghi e continuare a marciare". Lui è l’unico uomo che non l’ha mai delusa.
L’ultimogenita, Mary, è un caso a parte. Ha un rapporto migliore con i genitoti, si impegna nel sociale e anche nell’esercito. Viaggia molto con il padre. Avrebbe potuto essere una vera leader per esperienza e passione. Ma i tempi non sono maturi. Sposa invece un politico. Hanno 5 figli. Vivono a Chartwell, e ogni estate Winston si siede a guardare i nipoti in piscina. Mary è il centro stabile della famiglia. Dopo la morte di Sarah, scrive: "Mi sento come l’ultima dei Mohicani".