Domenica 9 Marzo 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Le Marche al Vinitaly: "Nel calice una terra e le sue eccellenze"

di Chiara Giacobelli Tutto pronto per il Vinitaly 2025: le Marche saranno in prima fila rappresentate da IMT – Istituto Marchigiano...

di Chiara Giacobelli Tutto pronto per il Vinitaly 2025: le Marche saranno in prima fila rappresentate da IMT – Istituto Marchigiano...

di Chiara Giacobelli Tutto pronto per il Vinitaly 2025: le Marche saranno in prima fila rappresentate da IMT – Istituto Marchigiano...

di Chiara Giacobelli

Tutto pronto per il Vinitaly 2025: le Marche saranno in prima fila rappresentate da IMT – Istituto Marchigiano di Tutela Vini e Consorzio Vini Piceni. 110 le aziende in lista, di cui 78 facenti parte di IMT; oltre 200 i vini che sarà possibile degustare nella Terrazza Marche, con eventi speciali da non perdere. Abbiamo intervistato Alberto Mazzoni, Direttore di IMT, il consorzio che tutela i magnifici 16 raccontando la storia di un territorio e dei suoi vini attraverso quasi 500 aziende associate, 12 denominazioni Doc e 4 Docg.

Direttore, ci può anticipare qualcosa in merito al Vinitaly 2025?

"Ci presenteremo con uno stand regionale ampio, bello e accogliente, ricco di foto perché il vino è frutto di un grande territorio e non solo della tecnologia: uno spazio che si intitolerà ’Marche’ e non più ’Regione Marche’, proprio per puntare sulle denominazioni in quanto espressioni di una terra. Previste molte degustazioni, anche di vini ad hoc, ad esempio di annate vecchie o particolari. Non mancherà una vasta presenza di autorità regionali e non solo, a cominciare dal Presidente Acquaroli".

Qualche evento in particolare da ricordare?

"Festeggeremo il 40esimo compleanno della Lacrima di Morro d’Alba con un evento a cui potranno prendere parte i soci già presenti al Vinitaly, con le loro annate".

Quali sono i Paesi che più si lasciano conquistare dai vini marchigiani?

"Nell’ordine Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Corea e Giappone".

A tal proposito, spaventano i dazi promessi dal Presidente Trump?

"Non più di tanto. Sul vino esistono già parzialmente dei dazi, inoltre credo che nei momenti difficili occorra avere la capacità di uscire allo scoperto e investire: chi rimane chiuso decreta la propria fine. Veniamo da un paio d’anni di leggera flessione dei consumi legata alla geopolitica, alle guerre, ai problemi climatici. Siamo convinti che il 2025 vedrà la rinascita del vino marchigiano, già partito molto bene con il Wine Paris".

Quali saranno gli altri appuntamenti importanti nel corso dell’anno?

"Il ProWein a marzo a Düsseldorf, in Germania. Poi altri eventi istituzionali di carattere locale, regionale, nazionale e internazionale".

Quali sono le chiavi per il rilancio con cui le Marche si presentano al Vinitaly?

"In primo luogo il consumo responsabile per salvaguardare la salute. Poi il binomio tra cibo e vino, che si amplia sempre più al turismo slow, la riscoperta dei borghi, i teatri storici delle Marche, le nostre colline biologiche. E ovviamente il tema della sostenibilità: in un mondo che si è evoluto noi non siamo rimasti indietro, anzi siamo tra le prime regioni italiane per comprensione di cosa vuole il consumatore".

Chiudiamo con qualche dato sui vini marchigiani e sul ruolo di IMT.

"Le Marche producono 900.000 ettolitri di vino l’anno, il 2% della produzione italiana: non siamo il Veneto o la Puglia, ma abbiamo saputo concentrare gli investimenti verso poche, giuste direzioni. Al Vinitaly presenteremo i dati degli ultimi tre anni nell’esportazione, analizzando i mercati. In questo venticinquennio IMT è stato determinante per il rilancio del territorio, spendendo più di 50 milioni di euro e garantendo fondi a sostegno della viticoltura".