Giovedì 21 Novembre 2024
LOREDANA DEL NINNO
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"Lavoriamo coi chirurghi durante i trapianti"

Il tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare svolge un ruolo cruciale in sala operatoria e nell'assistenza a pazienti di tutte le età. Richiede una formazione specifica e offre soddisfazioni umane, nonostante uno stipendio non proporzionato all'impegno richiesto.

"Lavoriamo coi chirurghi durante i trapianti"

Il tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare svolge un ruolo cruciale in sala operatoria e nell'assistenza a pazienti di tutte le età. Richiede una formazione specifica e offre soddisfazioni umane, nonostante uno stipendio non proporzionato all'impegno richiesto.

Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Un nome complesso che designa una figura sanitaria di grande importanza addetta alla conduzione e alla manutenzione delle apparecchiature utilizzate nelle tecniche di circolazione extracorporea e in quelle di emodinamica. "Assistiamo persone di ogni età – spiega il presidente della Commissione di Albo nazionale, Salvatore Scali –, dai neonati agli anziani. Oltre all’esecuzione di esami come holter ed ecocardio, il nostro operato è richiesto in sala operatoria ogniqualvolta si verifica la necessità di avere un organo completamente fermo, ad esempio cuore e polmoni, durante un trapianto o un intervento di bypass. In parole semplici, facciamo funzionare le macchine che tengono in vita l’assistito fino a che il chirurgo non ha finito il suo lavoro e ci prendiamo cura degli organi prima che vengano impiantati".

Che percorso di studi seguire?

"Come tutte le professioni sanitarie, dopo la maturità si frequenta un corso di laurea specifico della durata di tre anni e poi due anni di laurea magistrale. Per esercitare i tecnici devono iscriversi a un albo specifico che viene tenuto presso gli Ordini delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione".

Dove lavora un tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare?

"Principalmente negli ospedali e nelle case di cura ma recentemente sta prendendo piede una richiesta in ambito territoriale da parte – ad esempio – dei portatori di pacemaker che richiedono un controllo da remoto del dispositivo. Un trend in crescita".

A chi consiglierebbe questo lavoro?

"È un’attività molto impegnativa che offre però incredibili soddisfazioni sul piano umano. Servono passione, attenzione e una certa predisposizione a operare in équipe. Ci confrontiamo continuamente con chirurghi, cardiochirurghi e anestesisti".

C’è un caso che ricorda più di altri?

"Sicuramente quello di una ragazza di 21 anni colpita dopo un’influenza da una miocardite dilatativa fulminante e sottoposta a un trapianto di cuore immediato. Abbiamo lavorato senza sosta per tantissime ore di fila, ma vederla superare quel momento e tornare a casa mi ha ripagato di tutti i sacrifici".

Qual è lo stipendio di un tecnico?

"Un neo assunto guadagna intorno ai 1500 euro che possono arrivare a 2mila - 2200 euro con turni festivi e notturni. Cifre non commisurate all’attenzione, alla dedizione e all’impegno richieste dalla professione. Manca tra l’altro una distinzione retributiva tra chi svolge funzioni più complesse e chi no".