Chiomonte (Torino), 6 luglio 2024 - Lavanda in Italia, d’alta quota. “Lavoriamo tutto a mano, potiamo le piante, togliamo le erbacce. Così l’olio essenziale prodotto è purissimo”. Marco Sollier, 46 anni, è un ‘ritornato’. Un ritornato alla terra. Anche se, rimarca, non aveva mai smesso di coltivarla. Siamo a Chiomonte nel Torinese. Domani nell’azienda agricola di Sollier, a Ramats, si tiene la festa della lavanda. Tappa dei borghi d’Italia che in queste settimane si colorano di viola, dal Piemonte passando per il Lazio per arrivare in Calabria, nel parco del Pollino.
La storia di Marco Sollier
“Ho cominciato nel ‘96, facevo l’apicoltore, avevo vent’anni - racconta Marco Sollier al telefono con Qn.net -. Ma ormai l’azienda era diventata una onlus, non mi rimaneva nulla in tasca. Allora ho deciso di andare a fare il pompiere, nel traforo del Frejus”. Ma il richiamo alla terra è stato più forte. “Nel 2012 ho riaperto l’azienda, volevo tornare a fare quello che facevo prima. Ho cominciato a vendere legna, a coltivare ortaggi, a pulire boschi e seminare patate”.
La scoperta della lavanda d’alta quota
Ma poi c’è stato un altro richiamo, “sono andato a rivedere i terreni di mia nonna Pierina, che ormai erano abbandonati e incolti. Volevo fare un orto botanico didattico, ne ho parlato con mio padre. Abbiamo cominciato a piantare lavanda. Ma non era quella di ora, autoctona”. Un altro passo ancora. “Un amico mi ha dato l’idea, perché non la pianti a Ramats, il borgo sopra Chiomonte, a mille metri”. E così ha fatto.
La passeggiata e la ripartenza
Marco Sollier ha seguito l’istinto. “Ho fatto una passeggiata, in un canalone ho trovato delle piante di lavanda che crescevano spontanee. Ho cominciato a fare un po’ di indagini, nel 2016 ho frequentato un corso all’università di Torino”. Poi un altro incontro fortunato con “un vivaista sapientissimo sulle officinali. Dalle talee abbiamo cominciato a produrre piante di lavanda autoctona. Così ho salvato dall’incuria terreni che erano incolti da tantissimi anni, molto pietroso, identico a quello dove crescono le piante madri”. Il risultato? È scritto su una cornice di legno: “Alla Ramats anche le nuvole profumano di lavanda”.