"Per un breve periodo, dal 31 agosto 1955, il giorno in cui sono nato, al 25 ottobre dello stesso anno, quando lei è morta, abbiamo condiviso il cammino su questa terra. Ci lega il pensiero condiviso e per questo ho voluto renderle omaggio veicolando il suo messaggio".
Con queste parole, Carlo Ciucchi in arte ’Picchio’, maestro toscano che ha messo il suo talento al servizio dell’impegno sociale – realizzando opere che affrontano temi come la guerra e il nucleare, facendosi portavoce di un messaggio di pace e speranza – racconta il suo ultimo lavoro, partendo proprio da chi l’ha ispirato: Sadako Sasaki, la bambina di due anni sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima.
"Mille origami per Sadako Sasaki è l’opera con cui ho partecipato alla Marcia della Pace di Assisi – prosegue – è nata a una festa di paese. C’era una ragazza stava insegnando a una bambina a fare un origami a forma di gru e mi ha ricordato la storia di Sadako. Fu ritrovata illesa, ma nel 1954 le venne diagnosticata la leucemia. Venuta a conoscenza di una leggenda giapponese – secondo la quale chi fosse riuscito a realizzare mille origami a forma di gru avrebbe potuto esprimere un desiderio – fino alla sua morte creò origami per potere esprimere il suo desideri: voleva guarire ma anche portare la pace nel mondo".
Quindi?
"Ho realizzato un organo a forma di gru in polistirolo della grandezza di tre metri, l’ho disegnato come se fosse un foglio di quaderno a quadretti e l’ho portato per le strade di Assisi, come invito a riflettere su quello che è stato e quello che potrebbe essere, perché basta davvero poco per arrivare alla distruzione totale".
Perché il nome ’Mille origami per Sadako Sasaki’?
"Perché è la prima delle mille opere che voglio creare per poterle portare in altrettanti Paesi. Se non sarà possibile farlo materialmente lo farò virtualmente utilizzando tutti i mezzi di comunicazione e quando ci sarò riuscito, esprimerò il mio desiderio: scongiurare tutte le guerre e il nucleare nel mondo".
Un’altra espressione del suo impegno…
"Già da qualche anno mi batto contro il nucleare, partecipando a tutti gli eventi indossando una maschera antigas e una tuta con la scritta Pace. Credo che a breve vestirò così tutti giorni per portare ovunque il mio messaggio. Siamo veramente a rischio ma le persone non se ne rendono conto".
Questo la preoccupa…
"Einstein disse che nessun topo costruirebbe una trappola per topi. Noi abbiamo costruito 13mila bombe atomiche tre volte più potenti di quelle di Hiroshima e Nagasaki. Gli chiesero anche cosa prevedeva per la terza guerra mondiale, lui disse che non sapeva come sarebbe stata combattuta, ma nella quarta si sarebbero usate pietre. Io prendo spunto anche da questo grande scienziato, ed ecco perchè da anni indosso la maschera antigas e la tuta e mi impegno contro il nucleare, visto che, invece di smantellare, si continua a costruire".
Un impegno che prosegue con la sua nuova opera…
"Un presepe davvero particolare. Sarà sottomarino e porterà, ovviamente, un messaggio contro la guerra e il nucleare. Per la prima volta partecipo a una rassegna di Presepi nazionale, grazie alla quale quest’anno sarò ricevuto in udienza dal Santo Padre insieme a tutti gli altri partecipanti all’evento".