Venerdì 26 Luglio 2024

Quando Lady Diana era Miss Buckingham: i suoi 5 abiti più iconici

Tra gli stilisti che vestirono la principessa di Galles ci fu anche il celebre David Sassoon, che lavorò molti anni per la Royal Family

Lady Diana nel suo abito da sposa - Crediti Ansa Foto

Lady Diana nel suo abito da sposa - Crediti Ansa Foto

A Londra, nel Museum of London Docklands, fino alla primavera 2024 si può visitare la mostra ‘Fashion City: How Jewish Londoners Shaped Global Style’, che permette di far entrare il visitatore in un tradizionale laboratorio di sarti nell'East End e lo riporta al lusso e al glamour delle boutique di Carnaby Street negli anni Sessanta, quando Londra era la capitale mondiale della moda. L’esposizione pone l’accento sul significativo contributo dei designer ebrei nella creazione di Londra come città iconica della moda, attraverso le storie di designer di primo piano come Netty Spiegel, Otto Lucas, Mr. Fish e David Sassoon.

Le creazioni di quest’ultimo sono finite spesso nei bauli dei Windsor, con i quali è entrato in contatto, a suo tempo, grazie alla sua socia Belinda Bellville. I due hanno collaborato per 25 anni. Tra le loro clienti più famose, oltre alla principessa Margaret e a Camilla Shand, oggi regina consorte, c’era anche Audrey Hepburn. Sassoon, oggi novantunenne, è una miniera di aneddoti e ricordi.

Lady Diana

Per Lady Diana – che aveva soprannominato Miss Buckingham, anche per depistare paparazzi e cronisti – Sassoon disegnò oltre 70 abiti tra il 1981 e il 1997, anno della morte della Spencer. Lo stilista ha ricordato che quanto la principessa è rimasta incinta ha chiesto un intero guardaroba ad hoc per l’occasione, con cinque cappotti, uno dei quali, rosso ciliegia, con rifiniture blu, gialle e verdi, impreziosito da frange, è in mostra. Nell’esposizione londinese sono mostrati anche alcuni disegni che Sassoon si è scambiato con Diana, la quale annotava le sue richieste di modifica e adattamento di vari capi e accessori.

Per anni, quando lo stilista si recava a Buckingham, doveva passare dalle porte di servizio, riservate ai fornitori. Sassoon ha anche ricordato la sua prima volta a Palazzo, quando ha provato a inchinarsi davanti a Elisabetta II e dice di essere inciampato per sbaglio in una ciotola d’acqua dei corgi, i cani molto amati dalla sovrana. Non era esattamente quello che si era immaginato per il suo debutto a corte, ha commentato ironicamente. Una decina di anni fa Sassoon è andato in pensione, ma continua a tenersi sempre impegnato, tiene conferenze e fa da mentore a giovani designer. È tornato più di una volta al Buckingham Palace come ospite. E, con il tempo, ha fatto il suo ingresso dal portone principale.

I 5 abiti iconici di Lady D

Tra alcuni degli abiti rimasti impressi a tutti, indossati da Lady Diana, c’è anche una delle creazioni realizzate per lei dall’allora ditta Sassoon-Belville, un abito rosa pesca ornato di rouches, che la principessa ha messo nel 1981, la prima volta, per la luna di miele, e poi ha di nuovo sfoggiato in successive occasioni, per esempio il tour australiano del 1983. Ne esistevano due versioni, a seconda dei contesti e delle stagioni: uno a maniche corte e uno a maniche lunghe.

Naturalmente è celebre l’abito da sposa di Lady Diana, nel suo genere uno dei più famosi della storia. Disegnato da David e Elizabeth Emanuel, era caratterizzato da una gonna ampia, maniche a sbuffo e una romantica scollatura a cuore, pieno di pizzi e ricami.

È noto anche l’elegante vestito da sera di velluto blu di Victor Edelstein indossato dalla principessa al ballo alla Casa Bianca del 1985, dove ha ballato con John Travolta.

Resta indimenticabile quello sfoggiato al Festival di Cannes nel 1987. Il vestito, disegnato da Catherine Walker, era interamente ricoperto di cristalli e pietre preziose ed era ispirato a quello di Grace Kelly nel film ‘Caccia al ladro’.

Come dimenticare, poi, il cosiddetto revenge dress. Nel 1994, separata da due anni da Carlo, Lady Diana ha indossato un elegante e audace abito da sera nero di Christina Stambolian a una festa presso la Serpentine Gallery. Quella stessa sera andò in onda l’intervista dell’allora principe che ammise pubblicamente l'infedeltà nei confronti della moglie e la sua relazione, mai interrotta, con Camilla Parker-Bowles. Ma Diana, anche in un momento così difficile e delicato, seppe rubargli la scena.