Anni fa Quentin Tarantino annunciò che la sua carriera da sceneggiatore e regista sarebbe terminata con il decimo film: siccome 'C'era una volta a... Hollywood' (2019) è il numero nove, è ormai tempo di capire cosa intende fare dopo e apparentemente si è spalancato un portone sulla possibilità di scrivere libri. Ne ha già due pronti: una novelisation di 'C'era una volta a... Hollywood' e un saggio sul cinema statunitense degli anni Settanta intitolato 'Cinema Speculation'.
Il romanzo su 'C'era una volta a... Hollywood'
Si parla di novelisation nel caso dei libri che nascono a partire dalla sceneggiatura di un film, come accaduto ad esempio nel caso di 'Viaggio allucinante' (1966): lungometraggio di fantascienza diretto da Richard Fleischer e scritto da Harry Kleiner, che ispirò il romanzo omonimo di Isaac Asimov. Quentin Tarantino ha dichiarato che le novelisation "
sono stati i primi libri per adulti che ho letto e ancora oggi nutro un enorme affetto nei confronti di questo sottogenere. Per questo sono orgoglioso di annunciare il mio contributo a questo tipo di produzione letteraria che è spesso marginalizzata, ma anche molto amata. Sono inoltre ansioso di esplorare ulteriormente i miei protagonisti e il loro mondo in un libro che spero possa essere degno della sua controparte cinematografica".
Insomma, ritroveremo l'attore televisivo Rick Dalton (interpretato nel film da Leonardo DiCaprio) e il suo amico e controfigura Cliff Booth (Brad Pitt): a quanto si apprende il romanzo dovrebbe raccontarceli anche prima e dopo gli eventi narrati su grande schermo, e apparentemente
promette "una scioccante deviazione" dalla trama.
Se tutto va come previsto la novelisation uscirà in lingua inglese nel corso dell'estate 2021.
Il saggio 'Cinema Speculation'
Di questo secondo libro si sa praticamente nulla, ma è possibile fare un'ipotesi: da qualche tempo Tarantino sta studiando il cinema statunitense degli anni Sessanta e Settanta e in particolare il momento in cui il successo commerciale di alcune pellicole ha propiziato un radicale cambiamento della produzione, in termini di stili e temi. È quel movimento che gli storici chiamano
New Hollywood e che è l'equivalente a stelle e strisce della Nouvelle vague: in sostanza, l'affermazione del regista come autore di un film e non come mero esecutore di un prodotto completamente controllato dagli studi di produzione.
Un paio di anni fa sembrava che Tarantino fosse intenzionato a utilizzare i propri studi per realizzare un podcast, ora è possibile che abbia invece scelto la carta stampata.
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