Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

La pandemia di Coronavirus ha raddoppiato i video rimossi da YouTube

Oltre 11 milioni di clip eliminate, ma non tutte a ragione: colpa della malattia Covid-19 e di un'intelligenza artificiale troppo severa

La censura dell'intelligenza artificiale

La censura dell'intelligenza artificiale

Un curioso effetto collaterale della pandemia di Coronavirus è stata la quantità di video rimossi da YouTube. Secondo un report ufficiale, il numero di clip cancellate è raddoppiato, ma non perché sono aumentati i contenuti che violano le regole di pubblicazione: la colpa è dell'intelligenza artificiale, che è stata fin troppo severa e ha preso di mira anche quelle che in realtà potevano essere viste.

Coronavirus e YouTube

Il fatto è che la pandemia ha portato molte città ad adottare lockdown più o meno rigidi allo scopo di contenere la diffusione della malattia Covid-19. Di conseguenza è aumentato il lavoro effettuato nelle abitazioni dei singoli dipendenti. Solo che, leggiamo nel report, "alcuni team non possono lavorare da casa se i contenuti che devono valutare sono delicati oppure se vivono in aree che non dispongono della giusta infrastruttura tecnica". L'azienda ha dunque deciso di ricorrere all'intelligenza artificiale in misura maggiore di quanto fatto in precedenza. E dovendo scegliere come settarla, ha preferito alzare l'asticella con il rischio di eliminare video normali, piuttosto che tenerla bassa e favorire la pubblicazione di immagini violente, pornografiche, di spam e via dicendo. Insomma, per certi versi il raddoppio dei video rimossi era atteso e infatti YouTube ha migliorato i tempi di risposta agli utenti che chiedevano il reinserimento dei propri contenuti. Soprattutto in questo caso è stato determinante il fattore umano, perché, e lo ricordava la CEO Susan Wojcicki un paio di anni fa, "i revisori umani rimangono essenziali sia per rimuovere le clip sia per addestrare i sistemi di machine learning, perché il giudizio umano è fondamentale per prendere decisioni contestualizzate" (ad esempio, per capirci, distinguere il seno nudo di un quadro del Rinascimento da quello che compare nella foto di una minorenne). Un paio di dati, pescati dal report: nel trimestre aprile-giugno 2020 i video rimossi sono stati oltre undici milioni, "più del doppio di quelli cancellati nel trimestre precedente" e prodotti in gran parte negli Stati Uniti e in India, poi in Brasile, Indonesia e Russia. l'Italia compare in trentesima posizione, con 71.386 clip cancellate. Oltre ai singoli contenuti, sono anche stati cancellati quasi due milioni di canali, in larghissima parte (92%) perché connessi a spam, truffe e fake news.