Lunedì 4 Novembre 2024

La Nazione di Puccini. Il maestro e il “suo“ giornale. Vita e passioni in mostra

A Roma un’esposizione nel centenario della morte del compositore. Articoli, fotografie e documenti sull’avventura del musicista lucchese . . .

di Guglielmo Vezzosi

FIRENZE

Giacomo Puccini e la “sua“ Nazione. Un rapporto stretto, quello tra il grande compositore e lo storico quotidiano, come attesta la ricchezza di articoli e testimonianze che è stato possibile recuperare dall’archivio storico del giornale. Un’abbondanza di materiale che nell’anno della doppia ricorrenza — il centenario della scomparsa del Maestro e il 165° anniversario della fondazione del giornale — si è trasformato nella mostra La Nazione di Puccini: immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio. Un viaggio unico che ripercorre la vita, le passioni e la creatività del grande personaggio. L’inaugurazione, su invito, è fissata per oggi pomeriggio a Roma nella sala del Cenacolo nel complesso di Vicolo Valdina alla Camera dei Deputati (piazza in Campo Marzio, 42). Un’anteprima prestigiosa che vedrà la partecipazione del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, insieme ad Agnese Pini, direttrice di QN Quotidiano Nazionale, La Nazione, il Resto del Carlino, il Giorno e Luce! e al maestro Alberto Veronesi, presidente del Comitato per le celebrazioni pucciniane. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 14 novembre con ingresso gratuito.

Curatore della mostra è il giornalista e studioso pucciniano Maurizio Sessa: attraverso 36 pannelli si offre al pubblico uno sguardo profondo e intimo sulla vicenda umana e artistica del compositore in un percorso iconografico e documentario che offre un punto di vista ricco di spunti e suggestioni. Articoli, ritagli, immagini, locandine e documenti narrano l’evoluzione artistica e professionale del compositore dal 1894, anno della rappresentazione di Manon Lescaut al Teatro Pagliano (oggi Teatro Verdi) di Firenze, fino al 1927, anno in cui, al Teatro Politeama Fiorentino, fu rappresentata postuma Turandot, la sua ultima opera.

Tra i documenti meno noti figurano riproduzioni delle lettere autografe che Puccini inviava a due dei suoi più cari amici, il marchese Piero Antinori e il conte Giuseppe della Gherardesca: provengono dall’archivio storico della famiglia Antinori di Firenze e rivelano aspetti della vita privata del compositore, i soggiorni e le battute di caccia in Maremma. Da Lucca arrivano invece il certificato di battesimo (22 dicembre 1858) e gli articoli di alcune testate locali dell’epoca che documentano l’attività del futuro compositore quando muoveva i primi passi nel mondo delle note musicali. Altri pannelli sono dedicati alle passioni di Puccini – su tutte il caffè e le automobili – e ai suoi viaggi, in Italia e nel mondo. Dopo la tappa romana la mostra proseguirà il suo percorso nelle città (a partire da Lucca e Firenze) che hanno segnato la crescita artistica di Puccini.