Martedì 12 Novembre 2024
ANTONIA CASINI
Magazine

La fabbrica dei falsi d’autore. In mostra 2mila opere sequestrate

Operazione contro la falsificazione artistica a Pisa: esposti quadri falsi di grandi maestri dell'arte contemporanea. Indagini su vasta rete di contraffazione.

La fabbrica dei falsi d’autore. In mostra 2mila opere sequestrate

Operazione “Cariatide“: un falso Banksy

In mostra all’archivio di Stato di Pisa, in questi giorni, decine di quadri falsi. L’esposizione è vera, i pezzi tutti contraffatti. "Reinterpretazioni" con sfondi e colori talvolta diversi. Tutti recuperati dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale con una maxi operazione sull’arte contemporanea ("più facile da riprodurre") falsificata. "A tutela soprattutto di Banksy e Warhol", spiega il generale Francesco Gargaro. L’inchiesta pisana “Cariatide“ prende il nome dal quadro di Modì sequestrato in casa di un imprenditore della provincia di Pisa. Un blitz nel suo appartamento ha portato al sequestro di 200 pezzi e alle indagini che sono arrivate fino in Spagna e Belgio: 38 le persone (tra cui 6 falsari, personale di case d’asta e intermediari) denunciate per concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione dei beni d’arte. 2100 le opere che, se immesse sul mercato, avrebbero prodotto un danno economico al commercio legale superiore ai 200 milioni di euro. A essere riprodotti, a volte con piccole variazioni, i lavori dei grandi della street art e di alcune delle firme più richieste, come Modigliani, Picasso, Chagall, Monet, De Chirico, Van Gogh, Pollock, Guttuso e Dalì. Per questa settimana sono esposte all’Archivio di Stato della città della Torre, poi, probabilmente, saranno distrutte.

Tre i laboratori in Italia: a Lucca, Pistoia e Venezia. Ma la vicenda ha interessato molte altre città toscane. Le gallerie d’arte e le case d’asta (non tutto il personale è però indagato) erano a Pisa, Prato, Viareggio e Firenze. E sono in corso accertamenti per capire che ruolo abbiano avuto gli organizzatori della mostra che sarebbe stata interamente composta da falsi d’autore "bloccata" a Cortona (Arezzo). Due i punti di partenza, i quadri rinvenuti nell’abitazione dell’imprenditore e il monitoraggio delle piattaforme di e-commerce ("alcuni pezzi erano venduti a prezzi bassi"). I militari hanno consultato un database di oltre un milione di opere rubate e hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per smascherare i falsi.