Giovedì 27 Giugno 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

La Dolce Diva. Anouk, i migliori anni del nostro cinema

La scomparsa dell’attrice francese, 92enne. Musa di Fellini e Lelouch. Sul grande schermo con Mastroianni, Trintignant. E diretta da Bellocchio.

La Dolce Diva. Anouk, i migliori anni del nostro cinema

La Dolce Diva. Anouk, i migliori anni del nostro cinema

Gli zigomi alti, l’arco delle sopracciglia acuto, lo sguardo mai pacificato. Seria, severa, appassionata, intensa. Il quotidiano Le Monde usa, per lei, l’aggettivo "immensa". È scomparsa ieri Anouk Aimée, immensa attrice francese. Se pensi a quale stato d’animo abbia interpretato, con il volto, con gli sguardi, con la sua persona diresti: l’amore adulto, consapevole. A volte capriccioso, spesso doloroso. Anouk Aimée è stata icona del cinema di Fellini, al fianco di Marcello Mastroianni ne La dolce vita e in 8½. Ma anche del cinema francese più romantico, quello di Un uomo, una donna. Si è spenta ieri, a 92 anni, nella sua casa parigina di Montmartre, circondata dai suoi cani e gatti. Lo ha annunciato, su Instagram, la figlia Manuela Papatakis.

Era nata a Parigi il 27 aprile 1932. Il suo vero nome era Nicole Dreyfus. Il padre, Henri, era un attore di origine ebraica; anche la madre, Geneviève, è attrice. Quando la piccola Nicole ha otto anni, i nazisti entrano a Parigi. Con la Francia occupata dai tedeschi e i vagoni piombati che corrono verso i campi di sterminio, Nicole si nasconde in campagna. Sfugge ai lager, e appena la guerra è finita ha il primo ruolo al cinema. Il nome d’arte, Anouk Aimée, "amata", glielo suggerisce il poeta Jacques Prévert. "Perché? Perché tutti ti amano". Ha diciassette anni. Sposa il greco Nico Papatakis, grazie a lui conosce Jean Genet, Queneau, Sartre, Simone de Beauvoir, Giacometti, i più grandi protagonisti della scena culturale francese. André Cayatte la lancia, nel 1949, nel film Gli amanti di Verona. Dieci anni, e arriva Fellini.

Ne La dolce vita è vestita di nero, ha gli occhiali da sole anche di notte. Il suo rapporto con Mastroianni nel film è tormentato, teso, conflittuale, drammatico. In una scena memorabile, durante una festa di nobili in un castello fuori Roma, lei fa sedere Marcello in una stanza isolata, per poi spostarsi in un’altra stanza da dove, per un gioco di echi, gli dichiara il suo amore. Ma nel mondo instabile di Fellini, niente dura più di qualche secondo. Un’inquadratura dopo, bacia già un altro. In 8½ è la moglie, tradita, del regista Mastroianni-alter ego di Fellini.

Dopo Fellini viene Lelouch, grande cantore del romanticismo alla francese. È lei la protagonista di Un uomo, una donna al fianco di Jean-Louis Trintignant: il film vince la Palma d’oro a Cannes nel 1966, e per lei arrivano il Golden Globe come migliore attrice e una nomination all’Oscar. Lelouch la chiamerà ancora in Vivere per vivere, Chissà se lo farei ancora del 1976 e Un uomo, una donna oggi, del 1986. Intanto è una modella in Rendez-vous di Sidney Lumet nel 1969.

Nel frattempo, romanticismo e amore permeano la sua vita. Dopo Nico Papatakis, nel 1966 sposa il musicista Pierre Barouh, l’autore del famosissimo "sciabadabada" di Un uomo, una donna. Negli anni ’70 sposa l’attore britannico Albert Finney. Si parla anche di suoi amori con Warren Beatty e con Omar Sharif, relazioni che lei non smentisce.

Nel 1980 gira Salto nel vuoto con un altro maestro del cinema italiano, Marco Bellocchio. Le vale il premio come miglior attrice al festival di Cannes. "Aveva una luce che ammaliava, aveva occhi carismatici e una voce profonda. Ed era una donna di una grande modernità", ricorda Bellocchio. Quando nel 2019 Bellocchio riceve a Cannes la Palma d’oro d’onore, in mezzo alla standing ovation vuole condividere il premio proprio con lei.

Berlino la celebra con l’Orso d’oro alla carriera nel 2003. Poi è ancora protagonista di un emozionante ritorno a Cannes nel 2019, per riformare con Trintignant la coppia mitica di Un uomo, una donna, in un seguito diretto sempre da Lelouch, I migliori anni della nostra vita. "È stata mia compagna di viaggio, mia amica di sempre", scrive su Instagram il regista francese: "Devo tutto a lei. Dopo aver fatto sognare la terra intera, adesso farà sognare gli angeli".