A dieci anni rubava pennelli e ombretti alla mamma. A 29 Beatrice Gheradini – affermata make-up artist e fenomeno del web da milioni di follower – è pronta a rimettersi in gioco con un progetto che la vede nella nuova veste di mental e life coach. "Voglio aiutare le donne a stare bene nella propria pelle – racconta –. Il trucco aiuta sicuramente a valorizzare i tratti, ma il fascino autentico nasce dalla capacità di accettarsi e amarsi per ciò che si è". Beatrice può contare sul supporto di un uomo speciale, suo marito Ivan. "Devo a lui gran parte del mio successo – sottolinea –. È sempre stato al mio fianco, spronandomi a credere nelle mie capacità e a rendere concreta la mia passione".
Come è cominciata l’avventura?
"Il mio interesse per il make-up è nato prestissimo. Mi divertivo a truccare me stessa e le amiche, sperimentando sempre look nuovi e diversi fra loro. Quando i social hanno iniziato a crescere, ho colto l’opportunità di condividere questa passione con un pubblico più ampio. Il riscontro è stato sorprendente e, grazie all’interazione diretta con la mia community, il profilo è cresciuto sempre di più, diventando un lavoro a tempo pieno".
Qual è il suo concetto di bellezza?
"Credo fermamente che la bellezza si esprima al meglio nel momento in cui si sceglie di essere se stesse. Una filosofia alla base del mio nuovo progetto, in cui in veste di life coach aiuto le donne a rafforzare questa consapevolezza anche attraverso tecniche di crescita personale".
Il suo modello femminile?
"Audrey Hepburn che incarna un’eleganza senza tempo. Non era soltanto una donna bellissima e un’icona di stile, ma anche una persona profondamente impegnata in cause umanitarie. La sua bellezza andava oltre l’apparenza, era radicata nella sua grazia e nella sua semplicità".
Attualmente la bellezza sembra però ergersi su standard di omologazione...
"È la conseguenza dei modelli sempre più uniformi imposti dai media e dai social, dove si promuove un unico standard estetico. Molte ragazze cercano di adeguarsi, perdendo la loro unicità e autenticità. Personalmente, trovo importante valorizzare la bellezza individuale, esprimendo la propria personalità attraverso il make-up, piuttosto che inseguire un ideale omologato".
Se le dico fotoritocco?
"L’utilizzo ossessivo dei filtri ha creato un divario tra la realtà e l’immagine digitale. Una consuetudine che può alimentare insicurezze, poiché si insegue una perfezione irrealistica. Come make-up artist e content creator, credo sia fondamentale promuovere un equilibrio: il make-up è uno strumento per valorizzarsi, non per trasformarsi, ed è importante sentirsi a proprio agio anche senza ritocchi estremi".
Tre consigli validi a tutte le età per un make-up di successo.
"Il primo suggerimento è curare la pelle. La base di un buon trucco è un’epidermide sana e ben idratata. Scegliere quindi una skincare adatta alle proprie esigenze diventa fondamentale. Il secondo consiglio è scegliere i prodotti giusti per il proprio tipo di pelle e sottotono. Non tutte le formule o i colori funzionano per tutti, quindi è importante sperimentare e individuare quelli che esaltano al meglio la propria bellezza naturale. Terzo, non esagerare. Spesso la semplicità è la chiave di un make-up perfetto. Un tocco di mascara, un velo di blush e un rossetto naturale possono risultare più efficaci di un trucco pesante".
Cosa non deve mai mancare nella trousse di una donna?
"Un buon mascara è un must, perché valorizza lo sguardo in pochi gesti. Poi, un rossetto nude o dai toni naturali da utililzzare in qualsiasi occasione, sia di giorno che di sera. Infine, una crema idratante o un primer per preparare la pelle al trucco e mantenerla luminosa e fresca".
L’errore da non fare mai?
"Abbondare con fondotinta o scegliere una tonalità sbagliata. Il fondotinta dovrebbe uniformare l’incarnato, non coprirlo completamente. Troppo prodotto rischia di appesantire il viso e creare un effetto innaturale".
Che rapporto intrattiene con i social nel suo privato?
"Il lavoro mi impone di essere molto presente, capisco però l’importanza di staccare e dedicare del tempo alla mia vita personale. I social sono uno strumento potente, ma bisogna usarli con consapevolezza, altrimenti possono diventare invasivi".