Lunedì 15 Luglio 2024
Andrea Satta
Magazine

La bellezza in bicicletta. Quinta tappa. Tra vecchi vagoni e nuove emozioni

Continua il viaggio di Andrea Satta, cantautore e frontman dei Tetes de bois lungo il percorso del Giro d’Italia 1924, quello di Alfonsina Strada, la prima donna in una gara di soli uomini

Il vecchio vagone

Il vecchio vagone

Ieri è stata la giornata degli incontri. A colazione, ben presto, mi son ritrovato, seduto al bar, vispo come un grillo, Pascal Chatin. Questo simpatico francese con baffi da anarchico di primo novecento, è partito in treno dal Jura per Lione, quindi in pullman, con la bici nella stiva, è arrivato a Foggia. Da lì a pedali per 20 ore con un breve riposino su una panca. Viaggio notturno e arrivo alle 4 del mattino a Castel di Sangro. Non pago Pascal si è fatto con noi tutta la salita del piano delle Cinque miglia fino al Bosco di Sant’Antonio (1350 metri) che pare finto, da quanto le forme dei faggi lasciano fantasticare. Siamo anche passati per la splendida Pescocostanzo dove abbiamo conosciuto Goffredo, un altro francese che gira da due mesi nell’Italia del Sud con una bici carica di ogni cosa immaginabile. Anche lui, come Pascal, si è aggregato al gruppo.

La tappa 5
La tappa 5

Poi la sorpresa di un treno storico, fermo alla stazione. Le carrozze, le famose “Centoporte”, ogni quattro sedute una porta dedicata e indipendente. Oggi abbiamo tanto migliorato efficienza e rapidità del servizio ferroviario, ma sui treni purtroppo ci siamo persi l’umanità, trasformando il viaggio in trasferimento. Infatti lo slogan dell’Alta Velocità è “La metropolitana d’Italia”, e in metropolitana, si sa, nessuno conoscere nessuno. A sera siamo scesi a Sulmona per incontrare il Centro anti-violenza “La Libellula”, coordinato da Laura Di Nicola. Un incontro bello e denso. Il senso del viaggio è questo.

Oggi Sulmona-L’Aquila, 70 chilometri e 1000 metri di dislivello, ospiti Annamaria Piccoli&Carlo Amato dei Têtes de Bois con il suo racconto sulla cucina di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana. Anna, fra un aneddoto e l’altro, cucinerà una gustosissima frittata di cipolle che a fine spettacolo offrirà al pubblico. Io poi non vedo l’ora di ascoltare qualche pagina scritta dalla meravigliosa Maria Grazia Calandrone e le note della Corale Novantanove dell’Aquila. Un grazie speciale voglio dedicarlo a Elena Bianchi dell’Arci L’Aquila e ad Andrea Fugaro. Se stasera a L’Aquila si parlerà di arte e di centri anti-violenza e di “Una Nessuna Centomila” è merito loro.