Martedì 16 Luglio 2024
Andrea Satta
Magazine

La bellezza in bicicletta. Prima tappa da Matera a Modugno fra ulivi, sole e la voce di Erica Mou

Seconda puntata del diario che Andrea Satta, cantautore e frontman dei Tetes de Bois, sulla sua avventura in bici lungo le tappe del Giro d’Italia del 1924, il primo che vide una donna tra i corridori

La bellezza in bici: tappa da Matera a Modugno

La bellezza in bici: tappa da Matera a Modugno

Matera, 9 luglio 2024 – Modugno è intorno a Bari, ha la sua bella identità, ma forse geograficamente il confine vero con la capitale pugliese si è perso. Noi ce la siamo fatta scendendo dall’Alta Murgia, caldo e vento, vento contro, come ovvio che sia per un viaggio come questo.

Il primo applauso va ai tre piccoli della spedizione: Gea e Giuseppe, tredici anni, e Leonardo, addirittura nove. Gea e Giuseppe si son sparati sessantotto chilometri e trecento metri, da Matera a qui, un gelato per pranzo e acqua a più non posso. Abbiamo visto tanti ulivi, abbiamo preso tanto sole, abbiamo anche cantato pedalando e non abbiamo incontrato quasi nessuno, viaggiando nella “controra”, il tempo sospeso, il tacito patto del silenzio pugliese in cui si aspetta che le ombre si allunghino per alzare un sopracciglio.

La bellezza in bici: tappa da Matera a Modugno
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Io mi sarei voluto vedere la tappa del Tour de France, ma in bici non ci sono riuscito, molto spesso non avevano linea.

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La scena serale è stata nel bellissimo cortile del Palazzo Santacroce, la sede del Municipio; con me Angelo Pelini dei Têtes de Bois al piano, Stefano Ciuffi alla chitarra, il centro anti-violenza “Giraffa” e una ospite incantevole e speciale: Erica Mou.

Domani fino a Lucera, passando per le saline di Margherita di Savoia per vedere gli aironi, luogo che che un tempo si chiamava Marina di Barletta, nome poi cambiato per volere dei reali. È incredibile come uno Stato che ha fatto una scelta costituzionale basando su questo la propria Costituzione abbia consegnato tutta la toponomastica ai Savoia. Così le vie più belle sono finite nell’immaginario emotivo di tutti, santificando principi, duchi, regine e re che abbiamo cacciato, esiliato e invitato ad albergare altrove. Surreale.

Domani vi racconto del Tavoliere delle Puglie. Ci sarà molto da dire.