Giovedì 19 Dicembre 2024
PATRIZIA TOSSI
PATRIZIA TOSSI
Magazine

Keanu Reeves contro l’intelligenza artificiale: “La terra dei deepfake? È spaventosa”

Il protagonista della saga di John Wick (il capitolo 4 uscirà in sala il 24 marzo) fa inserire in ogni contratti una clausola contro la manipolazione digitale. Ecco perché e cos’è il deepfake

Keanu Reeves

L’intelligenza artificiale sta cambiando il volto di Hollywood. Dagli attori che appaiono ringiovaniti per esigenze di copione – è successo con Harrison Ford in "Indiana Jones and The Dial of Destiny" – a personaggi morti e resuscitati dal passato. A fare da argine all’avanzata della tecnologia nell’industria cinematografica è Keanu Reeves, l'attore protagonista della saga di John Wick che il prossimo 24 marzo sarà nuovamente in sala con il nuovo Capitolo 4. Ed è proprio Reeves, simbolo per eccellenza dell’IA ante litteram – la sua popolarità era esplosa nel ‘99 con Matrix, film cult di fantascienza in cui si racconta di persone intrappolate in una realtà parallela create delle macchine – ad avere dichiarato guerra ai “deepfake”. “È sensoriale, è spettacolo. Ed è un sistema di controllo e manipolazione", ha tuonato l’attore 58enne in un’intervista a Wired e rilanciata da Variety. A dispetto dell’impronta dei suoi film, già da alcuni anni Reeves fa inserire in ogni suo contratto cinematografico una clausola che impedisce alla produzione di manipolare digitalmente le sue interpretazioni. “All’inizio degli anni Duemila, una mia performance è cambiata: hanno aggiunto una lacrima sul mio viso. E ho pensato: era come se non dovessi nemmeno essere qui”.

Stop al deepfake: cos’è e perché fa paura

A preoccupare è soprattutto il “deepfake”, un’applicazione dell’intelligenza artificiale usata per sovrapporre immagini e video reali per ricreare volti e situazioni inesistenti. È una tecnologia che costruisce immagini fake e che, se usata male, può fare molti danni. È stata, infatti, duramente contestata per i falsi video con personaggi famosi dati in pasto al revenge porn, oppure i deepfake con i volti dei politici, da Angela Merkel all’ex presidente argentino Mauricio Macri, sostituito dal volto di Hitler. Il tema è tanto vasto quanto delicato, tant’è che in molti Paesi è intervenuta la legge per regolare l’utilizzo del deepfake. Nel 2018, fu addirittura creato uno spot sul sul pericolo dei deepfake usando Barack Obama.

Reeves: “La terra dei deepfake? È spaventosa”

Mentre i fan aspettano con ansia il lancio di "John Wick Chapter 4", in uscita nei cinema il prossimo 24 marzo, Kenu Reevs affronta il tema dell’uso smodati della tecnologia più avanzata. E, se un tempo gli effetti speciali facevano impazzire le sale, oggi iniziano a far riflettere sul futuro. “Quando fai una performance in un film, sai che verrai montato – spiega l’attore di origine libanese Reeves – ma stai partecipando. Se vai nella terra del deepfake, non ha nessuno dei tuoi punti di vista. È spaventoso. Sarà interessante vedere come gli esseri umani gestiscono queste tecnologie. Stanno avendo un tale impatto culturale e sociologico che viene studiato. Ora ci sono tanti dati sui comportamenti (umani, ndr)”. "Le persone stanno crescendo con questi strumenti: ascoltiamo già musica creata dall'intelligenza artificiale nello stile dei Nirvana, c'è l'arte digitale Nft", ha detto Reeves. “È bello, tipo, guarda cosa possono fare queste belle macchine! Ma dietro c'è un sistema governato delle corporazioni che sta cercando di controllare quelle cose. Culturalmente, socialmente, dovremo confrontarci con il valore del reale o il non valore. E poi cosa ci verrà buttato addosso? Cosa ci verrà presentato?”, si chiede Reeves.