Los Angeles, 25 ottobre 2022 - Anche Adidas molla Kanye West. Dopo le uscite razziste e antisemite, il rapper è sempre più isolato. Bandito da Instagram e Twitter (per 24 ore), l'ex marito di Kim Kardashian, 24 Grammy e 160 milioni di dischi venduti, ha ricevuto il benservito dagli sponsor. Prima Balenciaga, che ha ufficialmente interrotto i rapporti con lui un paio di giorni fa. Oggi il comunicato dell'azienda di abbigliamento sportivo. Adidas "non tollera l'antisemitismo né qualsiasi altra forma di odio" e "le recenti dichiarazioni di Ye (il nuovo nome di West ndr) sono inaccettabili, odiose e pericolose e violano i valori della società di dioversità, inclusione, rispetto reciproco". Adidas ha bloccato la produzione dei prodotti a marchio Yeezy, oltre a tutti i pagamenti a Ye e alle sue aziende. Dopo il divorzio e la diagnosi di disturbo bipolare, la parabola di Kanye segna un punto ancora più basso.
La maglietta e il tweet antisemita
Ma cosa ha fatto e detto Kanye West?
In principio fu una t-shirt. Qualche settimana fa Kanye si era presentato alla sfilata della sua linea YZYSZN9 a Parigi indossando una maglietta con la scritta 'White Lives Matters', slogan di un movimento suprematista che ribalta il senso di Black Lives Matters, motto degli attivisti afroamericani impegnati nella lotta contro il razzismo. Giorni dopo il rapper scrive in un tweet: "Stasera sono un po' assonnato, ma appena mi sveglio faccio Con 3 contro gli ebrei". Il riferimento è a un codice dell'esercito militare americano, Defcon, che vuol dire "pronti all'attacco". Il post è stato subito cancellato ma è bastato perché Twitter e Instagram, oscurassero l'account di West per una giornata, applicando le politiche aziendali contro l'incitamento all'odio razziale.
Kanye se ne lamenta in un podcast 'Drink Champs'. "Questa cosa è una m....a", commenta attaccando i "media ebrei". E ce n'è anche per JPMorgan Chase, che aveva annullato qualsiasi tipo di collaborazione con lui. "Ho dato 140 milioni di dollari a JpMorgan e loro mi trattano come un m....a. Se trattano me così, come pensate trattino tutti voi? Sono indignato".
JPMorgan e Balenciaga
Ma JPMorgan ha solo aperto la strada: una settimana dopo le dichiarazioni di West la casa di moda Balenciaga ha tagliato i ponti con lui. "Non abbiamo più alcun rapporto né alcun piano per progetti futuri legati a questo artista", ha dichiarato Kering, il gruppo di Balenciaga, in una nota. Con Balenciaga West aveva collaborato per la popolarissima linea Yeezy Gap all'inizio di quest'anno. Anche la partnership con Gap è chiusa. Per "sostanziali inadempienze", dice lui. Ma in una e-mail interna, Mark Breitbard, presidente e Ceo di Gap Brand, scrive che la loro "visione non è allineata".
Adidas scarica West
Ieri a prendere le distanze da Ye era stata l'agenzia di talenti Caa. "Non è più loro cliente", ha detto una fonte dell'agenzia citando proprio le esternazioni antisemite dell'artista hip hop. Oggi anche Adidas scarica lo scarica. "Le recenti affermazioni e azioni di Ye sono inaccettabili, piene di odio e pericolose - si legge nel comunicato - Sono contrarie ai valori dell'impresa come pluralismo e inclusione, rispetto reciproco e lealtà".
Su Adidas da giorni pesavano varie pressioni. Non ultima quella del consiglio centrale degli ebrei tedeschi: "Le quotidiane nuove esternazioni del rapper sono insopportabili per le ebree e gli ebrei di tutto il mondo", aveva affermato Josef Schuster a Redaktionsnertzwerk Deutschland, chiedendo chiara presa di posizione ai manager di Adidas. "ll vostro silenzio è un pericolo per tutti gli ebrei", twittava ieri Jonathan Greenblatt, il ceo della Anti-Defamation League, dopo che un gruppo suprematista aveva affisso uno striscione su una freeway di Los Angeles ("Kanye ha ragione").
La produzione della linea Yeezy che valeva l'8% delle vendite del gruppo è stata archiviata: in fumo 250 milioni di euro di profitti.