Parigi, 19 dicembre 2024 – “E’ una persona naturalmente violenta, piena di risentimento”. Così John Elkann parla della madre Margherita Agnelli in un’intervista rilasciata al magazine francese Le Point che dedica alla famiglia Agnelli un lungo reportage dal titolo “Nel mondo segreto di John Elkann”. Mentre va avanti il contenzioso legale fra la figlia dell’avvocato, ora 69enne, e John, Ginevra e Lapo, avuti dal primo marito Alain Elkann, il presidente di Stellantis e Ferrari non risparmia parole pesanti sul conto della madre. “Denigrava nostro padre – confessa John Elkann – Il dialogo è impossibile con lei. Di fronte a questa incapacità, sfociava nella violenza, verbale o fisica. Non sopporta di non avere ragione. La minima opposizione finiva con una punizione. La situazione è peggiorata con la sua nuova vita: avere questi tre figli da un precedente matrimonio era un problema”. Alla domanda se si trattasse di schiaffi Elkann risponde: “Di più. Più di tutti, è stato Lapo a subire”. Anche la sorella Ginevra definisce Margherita “una donna dai nervi fragili”. “Nel momento in cui John aveva più bisogno di lei – racconta – quando si è ritrovato solo con Fiat, lei gli ha voltato le spalle”. I fratelli Elkann stigmatizzano il tentativo fatto dalla madre in passato di convertire i figli alla religione ortodossa, accusandola di “fanatismo religioso, bigottismo”. “Voleva farci aderire all'universo ortodosso di suo marito ( il russo Serge de Pahlen, sposato in seconde nozze ndr) e imporcelo, in un certo senso, perché lui ci accettasse. Invano”.
Nonostante gli attriti lunghi anni, spiega John Elkann, “ho moltiplicato i tentativi di conciliazione nella speranza di ritrovare la pace, l'ultimo dopo il decesso di mia nonna (Marella Caracciolo di Castagneto in Agnelli ndr). Ho fatto visita a mia madre”. Ma le ultime tappe della vicenda legale dimostrano che non c’è stato nessun riavvicinamento. Al centro del contenzioso c’è l’accordo di spartizione dell’impero Gianni Agnelli, presidente Fiat dal 1966 al 1996, firmato nel 2004, un anno dopo la sua morte. In quel documento Margherita, unica figlia in vita dell’avvocato, rinunciava a qualsiasi pretesa sulla società Dicembre, andata a John Elkann per il 60% e per il restante 40 in quote pari dai fratelli Lapo e Ginevra, in cambio di 1,3 miliardi di euro. Anni dopo Margherita avviò un’azione legale sostenendo che l’accordo fosse nullo, rivendicando quindi il 50% dell’eredità che gli spettava.
La questione non si è ancora risolta. Gli avvocati della donna sostengono che l’intesa è nulla in quanto il diritto italiano non prevede la possibilità di rinunciare a una futura successione (all’epoca era ancora in vita la madre Marella Caracciolo). La controparte si appella al fatto che l’accordo è stato sottoscritto in base al diritto vigente in Svizzera dove – fino al 2019 – anno della morte – risedeva la moglie di Gianni Agnelli.