Martedì 12 Novembre 2024
EVA DESIDERIO
Magazine

John Boyega in The Cal 2025: “Sono ritornato in Africa, basta diaspora. È ora di far conoscere la nostra cultura”

L’attore, noto per aver vestito i panni di Finn in ‘Guerre Stellari’, racconta la sua esperienza come modello per il Pirelli ma svela anche l’orgoglio delle sue radici nigeriane

Londra, 12 novembre 2024 – Tra un anno girerà un film sulla vita e la storia di Otis Reding, il famoso cantante americano di musica soul. E si sta preparando bene a questa sfida John Boyega, 32 anni, nato in Inghilterra da genitori nigeriani, famoso come il Finn di ‘Guerre Stellari’, simpatico, empatico, orgoglioso delle sue origini africane tanto da aver tatuato sulla spalla sinistra la cartina dell’Africa, con focus sulla Nigeria, e corolla di simboli tribali della sua terra della quale la madre Abigail è una principessa che li porta stampati sul viso in segno di nobiltà vera. Il padre dell'attore, Sanson Boyega, è un pastore protestante in Inghilterra da tempo e lui John si professa "molto credente in Dio".

John Boyega nello scatto del Calendario Pirelli 2025
John Boyega nello scatto del Calendario Pirelli 2025

È anche lui, Boyega, uno dei protagonisti del The Cal 2025 scelto come talent dal fotografo americano quasi suo coetaneo Ethan James Green (34 anni), e a Londra si racconta come “divertito” da questa esperienza davanti al mare di Miami per la quale si è allenato molto in palestra. “Il nudo maschile è un’altra conquista del mondo di oggi – racconta John Boyega – ed è un altro segno di apertura. Non ho avuto nessun problema a spogliarmi. Sono appena tornato dall’Africa con la quale ho un rapporto fortissimo. Mi sto impegnando a far conoscere il mio paese al mondo e la sua cultura. La diaspora deve finire, noi giovani di origine africana vogliamo tornare alle nostre radici, del resto siamo tutti connessi e senza differenze. Penso che molti migranti abbiano molto da offrire”. “Non credo nelle razze, siamo solo diverse gradazioni di grano. Io mi sento parte di un movimento che vuole tornare in Africa a reclamare la propria terra e la propria casa. In Nigeria e in Ghana i governi lo stanno già permettendo e io sono parte attiva di questo movimento. C’è ancora tanta discriminazione sul colore della pelle, specie per le donne. Il futuro è l’Africa e questo è solo l’inizio”, conclude John con entusiasmo.