Lunedì 30 Settembre 2024

Nuovo progetto per James Cameron di 'Titanic' e 'Avatar'

Non solo i prossimi capitoli di Avatar nel futuro del regista

James Cameron con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

James Cameron con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

Instancabile James Cameron. Mentre ancora devono uscire i prossimi capitoli di Avatar, il regista premio Oscar si è portato avanti e ha acquistato i diritti del prossimo libro di Charles Pellegrino intitolato “Ghosts of Hiroshima”. Cameron ha intenzione di prendere ispirazione da quello e dal volume del 2015 – sempre di Pellegrino - “Last Train From Hiroshima”, base per un progetto che girerà non appena sarà ufficialmente terminata la produzione della saga di Avatar.

Il prossimo progetto di James Cameron

Mentre ci sono solo le prime basi per questa nuova produzione, è già stato deciso il titolo della pellicola che, ad oggi, non ha chiaramente ancora un periodo previsto per la distribuzione. Il nuovo film di James Cameron si intitolerà “Last Train From Hiroshima”. Il libro del quale il regista si è già assicurato i diritti uscirà nell’agosto del 2025: “Ghosts of Hiroshima” vedrà la luce non in un periodo casuale ma proprio in occasione dell’80esimo anniversario dello sgancio della bomba, avvenuto nel 1945. La pellicola si concentrerà, in una parte della trama, sulla vera storia di un giapponese che è sopravvissuto durante la seconda guerra mondiale all'esplosione atomica di Hiroshima. Ai tempi salì su un treno per Nagasaki, riuscendo così a salvarsi dall'esplosione nucleare in quella città. Tutti e due i libri di Charles Pellegrino si concentrano sui racconti e le testimonianze dei sopravvissuti alle bombe. Lo scrittore ha deciso di descrivere, nel dettaglio, l'evento e le conseguenze di due giorni nell'agosto del 1945, quando i dispositivi nucleari esplosi sul Giappone cambiarono per sempre la vita dell’intero pianeta. Al centro del racconto dei due volumi vengono riportate le dichiarazioni dei testimoni oculari, coloro che hanno vissuto in prima persona le esplosioni atomiche: gli abitanti giapponesi che abitavano quei luoghi e anche gli altri protagonisti di questa terribile, e drammatica, vicenda, gli aviatori americani. Dalle indagini, si è arrivata al tragico bilancio che indica tra 150.000 e 246.000 persone uccise durante questa brutale azione. James Cameron ha rivelato cosa lo abbia spinto a impegnarsi in questo nuovo – importante e intenso – racconto, portando questa pagina di storia sul grande schermo: “"È un argomento su cui volevo fare un film, su cui ho lottato per anni per capire come farlo. Ho incontrato Tsutomu Yamaguchi, un sopravvissuto sia a Hiroshima che a Nagasaki, pochi giorni prima che morisse. Era in ospedale. Ci stava consegnando la testimonianza della sua storia personale, quindi devo farlo io. Non posso voltargli le spalle". Proprio durante quella visita a Yamaguchi, Cameron e Pellegrino erano entrambi presenti e i due si sono impegnati a "trasmettere la sua esperienza unica e straziante alle generazioni future". Una parola data e che intende mantenere con la produzione del suo prossimo progetto. Il rapporto professionale di amicizia tra James Cameron e Charles Pellegrino non è nato per questa pellicola ma ha radici lontane: Pellegrino, autore di oltre 30 libri, è stato consulente scientifico accanto a Cameron per Titanic e Avatar, titoli che lo hanno portato nella gloria della cinematografia mondiale. C’è anche una curiosità che accompagna questo progetto. Il regista di “Oppenheimer”, Christopher Nolan, stava promuovendo il film vincitore di sette premi Oscar - tra cui Miglior regista e Miglior film – e, parlando del non aver voluto mostrare gli effetti delle bombe sul Giappone nel suo film, ha ammesso che sperava che qualcun altro potesse farlo, dando luce a quella parte della storia in una pellicola incentrata proprio su quella parte del racconto, di storia indimenticabile. E James Cameron sarà ‘quel qualcuno’, non appena saranno terminati gli impegni legati alla saga di Avatar.

James Cameron, i successi del regista tra cinema e tv

James Francis Cameron CC è nato il 16 agosto 1954 a Kapuskasing, Ontario. Nella sua carriera può vantare titoli diventati storici nella cinematografia mondiale. Ha ottenuto il primo grande riconoscimento grazie alla regia e alla creazione di Terminator (uscito nel 1984). Da allora i successi sono continuati senza sosta e non possiamo non citare Aliens (1986), Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991) e True Lies (1994).

Pietra miliare del suo curriculum è Titanic, uscito nel 1997 e trionfando agli Oscar conquistando i premi di miglior film, miglior regista e il miglior montaggio (tra i numerosi ottenuti). Recentemente ha dato vita anche al mondo di Avatar. Quest’ultimo è la seconda pellicola con il maggior incasso di tutti i tempi, solamente dietro Via col vento, con un totale di poco più di 3,5 miliardi di dollari. Il film è stato candidato a nove premi Oscar e ne ha vinti tre. Dopo il boom e il grande successo internazionale, è nato un vero e proprio franchise legato al titolo e include i sequel Avatar: La via dell’acqua (uscito 2022) e i prossimi capitoli, già fissati fino al 2031 e ai quale il regista sta lavorando alla produzione. Sono previsti, nell’ordine, Avatar: Fire and Ash (in arrivo nel 2025), Avatar 4 (già fissato 2029) e l’ultimo atto, Avatar 5, nei cinema di tutto il mondo nel 2031. Oltre al cinema, James Cameron si è anche dedicato a progetti legati al piccolo schermo. Da qualche giorno è disponibile su Disney+ OceanXplorers. Negli episodi, il regista porterà il pubblico sulla più tecnologica e strutturata nave da ricerca mai costruita, con la missione di studiare le più lontane frontiere degli oceani del mondo.

Potendo affidarsi su una tecnologia tra le più avanzate, un gruppo di esploratori e scienziati selezionati personalmente si mette in gioco e si imbarca in un'odissea globale per dare una risposta ad alcuni dei più grandi misteri e quesiti dell'oceano attraverso le vite dei suoi animali e del suo enorme e affascinante ecosistema. Ecco le sue parole riguardo alla realizzazione di “OceanXplorers”: “Volevamo trovare persone con un livello di interesse simile. Preferirei raggiungere più persone con un messaggio più soft piuttosto che poche persone con un messaggio mirato. Bisogna coinvolgere le persone e far sì che si interessino a ciò che accade nell'oceano. Se uno su mille bambini che guardano questo show decide di dedicarsi a Stem o si appassiona alla biologia marina, alle scienze o alla tecnologia necessaria per comprendere gli oceani, allora avremo avuto successo”.