Giovedì 21 Novembre 2024
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James Bond è un alcolizzato, lo dice la scienza

Una curiosa ricerca universitaria punta il dito sul serio problema di 007 con l'alcol: la media del suo tasso alcolemico potrebbe essere letale

Una scena del film 'Casino Royale' (2006) – Foto: Danjaq/United Artists/Columbia Pictures

Una scena del film 'Casino Royale' (2006) – Foto: Danjaq/United Artists/Columbia Pictures

"James Bond ha un serio e cronico problema con l'alcol e dovrebbe rivolgersi a dei professionisti per trovare il modo di gestire diversamente lo stress accumulato sul lavoro": sono le conclusioni di uno studio pubblicato sul Medical Journal of Australia e condotto da studiosi delle università di Otago (Nuova Zelanda) e di Oxford (Regno Unito). JAMES BOND È UN ALCOLIZZATO Non senza ironia, il paper si intitola 'Licence to swill', che richiama la licenza di uccidere accordata a 007 (licence to kill) ma che significa "licenza di sbevazzare". Analizzando i 24 film di James Bond prodotti dal 1962 al 2015, è infatti emerso che il più famoso agente segreto del cinema si produce in 109 bevute di alcolici e superalcolici, per una media di 4,5 a pellicola. TASSO ALCOLEMICO ALLE STELLE Secondo gli scienziati, ciò significa che James Bond ha mediamente un tasso alcolemico pari a 360 milligrammi per decilitro, "sufficiente a uccidere alcune persone", scrivono gli studiosi. Per avere un metro di paragone, considerate che il limite legale di alcolemia per guidare, in Italia, è pari a 50 milligrammi per decilitro. Dunque 007 è sostanzialmente sbronzo perso non solo quando guida, ma anche quando compie una serie di attività ad alto rischio: combattere, utilizzare armi da fuoco, maneggiare macchinari complessi, interagire con animali pericolosi, fare sesso con pistole e coltelli nel letto. L'ALCOL NEL CORSO DEGLI ANNI Ci sono altri due dati che emergono da 'Licence to swill'. Il primo è che dal 1962, anno del debutto cinematografico di James Bond, il consumo di alcol per film è rimasto sostanzialmente inalterato, però è aumentata la presenza di prodotti alcolici: conseguenza delle strategie di product placement, cioè quel tipo di finanziamento alla produzione che mette marchi noti all'interno di una pellicola in cambio di denaro. Il secondo dato riguarda i personaggi femminili principali. Nel loro caso la tendenza all'alcolismo è decisamente meno pronunciata: bevono lo stesso, ma la loro media è più accettabile. Leggi anche: - Lotta contro il tempo per salvare i cuccioli di ghepardo - Godzilla 2 King Of The Monsters, il film: sono botte da orbi - Elefanti senza zanne, l'evoluzione contro i bracconieri