Martedì 5 Novembre 2024

Svalbard, strage di renne a causa dei cambiamenti climatici

Più di 200 renne sono morte nell'arcipelago Svalbard. Per gli scienziati è l'ennesima prova degli effetti drammatici del global warming

Un esemplare di renna delle Svalbard

Un esemplare di renna delle Svalbard

Nelle Isole Svalbard, un arcipelago del mare Glaciale Artico che appartiene alla Norvegia, sono state trovate oltre 200 renne morte. Si tratta della strage più massiccia mai registrata sul territorio, da quando nel 1978 è iniziato il monitoraggio di questo animale. E la colpa, ancora una volta, è secondo gli scienziati da attribuire ai cambiamenti climatici.

Clima, il termometro sale 

Il rapporto pubblicato sul sito del Norwegian Polar Institute spiega che le renne delle Svalbard (Rangifer tarandus platyrhynchus) sono morte a causa della carenza di cibo, frutto delle novità ambientali che stanno stravolgendo la zona. Le temperature polari che caratterizzano l'arcipelago si stanno infatti alzando, portando abbondanti precipitazioni invernali, che una volta giunte al suolo si traducono in un strato di ghiaccio sempre più spesso e impenetrabile. Le renne, impossibilitate a scavare per raggiungere la vegetazione sottostante, muoiono così di fame. Il clima più caldo, aggiungono i ricercatori, sta inoltre allungano la durata temporale della finestra riproduttiva. A prima vista potrebbe sembrare qualcosa di positivo, ma in realtà il fenomeno ha come conseguenza una maggiore competizione per il cibo, che spinge gli animali a correre maggiori rischi (ad esempio arrampicandosi sulle montagne), penalizzando tra l'altro i soggetti più deboli.

Conseguenze imprevedibili, anche per l'uomo 

"È spaventoso trovare così tanti animali morti. Questo è un terrificante esempio di come i cambiamenti climatici influenzino la natura", ha dichiarato in un'intervista Onvik Pedersen, ecologo del Norwegian Polar Institute. La renna delle Svalbard, che è endemica dell'arcipelago, ricopre un ruolo chiave nell'ecosistema della tundra. Nonostante la quasi totale assenza di predatori naturali, le carcasse di renna sono una fetta importante della dieta della volpe artica. Inoltre questi animali competono per il cibo con diverse specie di uccelli, in un contesto in cui qualsiasi fluttuazione del numero di esemplari può determinare squilibri nella catena alimentare, nonché nella crescita della vegetazione. Le Svalbard sono le terre abitate più a nord del nostro pianeta e la moria in atto potrebbe anche avere un effetto a lungo termine sugli abitanti del luogo. "Le conseguenze per lo stato degli ecosistemi sono attualmente poco chiare, ma possono potenzialmente essere molto drammatiche", ha concluso Pedersen.