Fra le nomination all’Oscar, ce n’è una che inorgoglisce l’Italia. È la candidatura come miglior attrice non protagonista per Isabella Rossellini. È lei suor Agnes in Conclave di Edward Berger. Un ruolo breve, il suo: sette minuti e 53 secondi in tutto di presenza sullo schermo, pochi dialoghi, molti sguardi. Ma i suoi sono gli occhi e le orecchie del film, in qualche modo. È una presenza discreta, silenziosa, attenta e in qualche modo determinante, in quel gioco di potere tutto al maschile che è il conclave. La partita a scacchi fra cardinali, per eleggere il nuovo Papa. Un ruolo breve e cruciale, che potrebbe valere a Rossellini la definitiva consacrazione di una carriera immportante, che ha dovuto fare i conti con il peso immenso di quel cognome. Con il fatto di essere l’emanazione diretta, carnale, di due leggende della storia del cinema: papà Roberto Rossellini e mamma Ingrid Bergman; Rossellini è il regista che ha fatto conoscere in tutto il mondo il Neorealismo italiano, con la corsa della Magnani in Roma città aperta e che ha vinto la Palma d’oro al festival di Cannes, il Leone d’oro a Venezia, e ha ricevuto una candidatura ai premi Oscar; Ingrid Bergman è l’attrice che, folgorata da Roma città aperta, volò in Italia per lavorare con Rossellini, e ne divenne la moglie. Ma è anche stata la musa di Hitchcock, e una delle poche attrici ad aver vinto tre Oscar, oltre a quattro Golden Globe.
E non sono, queste due, le uniche presenze cinematograficamente enormi ad aver segnato la vita di Isabella. C’è anche il rapporto con Martin Scorsese, che l’attrice sposò nel 1979, e da cui divorziò nel 1982, e i legami sentimentali con David Lynch, suo compagno dal 1986 al 1990, e con Gary Oldman.
In mezzo ai miti, in mezzo ai giganti, Isabella Rossellini, ex top model, ha saputo trovare una cifra tutta sua nella recitazione. E, recentemente, una maturità e una serenità che vediamo, per esempio, in La chimera di Alice Rohrwacher, e nel ruolo di suor Agnes in Conclave. Questo è un anno speciale per l’attrice, che lo scorso dicembre ha ricevuto il premio alla carriera agli Efa, gli Oscar europei. Nel 2023 aveva invece ricevuto il David di Donatello alla carriera. In quella occasione aveva dichiarato: "Ho avuto una vita allegra, avventurosa, e ora anche vincente".
Nell’apprendere la notizia della nomination, il suo pensiero è andato subito ai genitori. "Vorrei che i miei genitori fossero vivi, per festeggiare con me questo grande onore". E insieme a loro, ha parlato anche di David Lynch, scomparso pochi giorni fa, con il quale ha girato film epocali, Velluto blu e Cuore selvaggio. "Oggi, con questa gioia, la mia mente non può fare a meno di vagare oltre, verso David", ha detto. "La nostra collaborazione è stata fondamentale per la mia comprensione dell’arte della recitazione". Lynch era stato, aveva dichiarato in precedenza l’attrice, il grande amore della sua vita.
Giovanni Bogani