Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Abbiamo 12 anni per fermare il surriscaldamento globale

I maggiori climatologi del pianeta hanno presentato un report alle Nazioni Unite, indicando cosa fare per evitare catastrofi naturali e in quanto tempo farlo

Foto: luigi giordano/iStock

Foto: luigi giordano/iStock

I maggiori esperti di clima del mondo hanno consegnato alle Nazioni Unite un report molto chiaro: dobbiamo agire in fretta se vogliamo evitare gli enormi danni portati dal surriscaldamento globale. Entro i prossimi dodici anni è necessario mantenere il riscaldamento della Terra entro 1,5 gradi centigradi se vogliamo evitare siccità, inondazioni e povertà per centinaia di migliaia di persone. Gli scienziati sostengono che l'obiettivo è raggiungibile, ma che è necessaria una forte volontà politica. FERMARE IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE Lo studio è stato condotto dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite. Una portavoce del panel, Debra Roberts, ha dichiarato: "Abbiamo tracciato una linea nella sabbia e stiamo dicendo all'umanità che è tempo di agire. Questa è il campanello d'allarme più grande che possa essere suonato dalla comunità scientifica e spero che possa mobilitare le persone". RESTARE ENTRO 1,5 GRADI: COSA SIGNIFICA Le temperature medie globali sono oggi di un grado superiore a quelle del periodo preindustriale. Secondo gli accordi di Parigi, molti governi si sono impegnati a evitare un ulteriore surriscaldamento, mantenendosi fra 1,5 e 2 gradi oltre il livello preindustriale. Il rapporto delle Nazioni Unite sostiene che solo mezzo grado farebbe una differenza enorme e che di conseguenza dobbiamo puntare a quota 1,5: verrebbe grandemente ridotto l'impatto di inondazioni e siccità e la Natura se ne avvantaggerebbe in modo enorme, con una riduzione della moria di insetti, coralli e pesci. OBIETTIVO RAGGIUNGIBILE L'IPCC non si è limitato a lanciare l'allarme ma ha anche indicato le strategie per raggiungere l'obiettivo che pone: si va da operazioni di riforestazione a un'adozione massiccia della mobilità elettrica e in tutti i casi stiamo parlando di interventi radicali. Con le parole del professor Jim Skea: "Abbiamo presentato ai governi la necessità di prendere decisioni importanti. Abbiamo indicato gli enormi vantaggi di puntare a 1,5 gradi e anche li cambiamento senza precedenti, nel sistema energetico e dei trasporti, che ci consentirebbe di ottenere questo risultato. Abbiamo mostrato che può essere fatto in base alle leggi della fisica e della chimica. L'ultimo scalino è rappresentato dalla volontà politica ed è una cosa sulla quale non abbiamo influenza diretta: possono però averla i cittadini, ai quali ci rivolgiamo". Leggi anche: - Perché il surriscaldamento globale produce (anche) freddo - Riscaldamento globale, c'è un rischio domino - C'è stata vita sulla Luna (forse)