Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Intelligenza artificiale nella musica, la protesta di 250 artisti: da Billie Eilish a Katy Perry e Pearl Jam

Lettera alle aziende tecnologiche: “Non potete istruire la tecnologia per sostituire i nostri talenti”

Billie Eilish è fra le firmatarie della lettera di protesta sull'intelligenza artificiale nella musica

Protesta contro l'intelligenza artificiale anche nel mondo della musica. Dopo lo sciopero, che ha avuto risonanza mondiale, dell'industria cinematografica, ora è il turno degli artisti della musica. Più di 250 di loro, infatti, hanno firmato una lettera aperta indirizzata alle aziende tecnologiche, agli sviluppatori e alle piattaforme di streaming contro l'intelligenza artificiale generativa che utilizza il loro lavoro senza autorizzazione per formare modelli che competono con loro.

E tra questi 250 artisti ci sono nomi roboanti del mondo delle note. Esponenti di quasi tutti i generi musicali, fra cui Billie Eilish, Nicki Minaj, Elvis Costello, R.e.m., Mumford & Sons, Katy Perry, Norah Jones, Nicki Minaj, Ja Rule, Jason Isbell e persino i Pearl Jam.

Sono tutti membri dell'Artist Rights Alliance, organizzazione che difende i diritti degli artisti "nell'era digitale". Non c'è un muro contro muro. Anzi. I firmatari di questa petizione riconoscono che l'intelligenza artificiale, se utilizzata in modo rispettoso del lavoro degli artisti, può favorire la creatività.

Però "alcune delle aziende più grandi e potenti stanno utilizzando senza permesso il nostro lavoro per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano direttamente a sostituire il lavoro degli artisti umani con normi quantità di 'suoni' e 'immagini' creati dall'intelligenza artificiale che diluiscono sostanzialmente le royalties pagate agli artisti. Per molti musicisti, artisti e cantautori che non percepiscono di certo emolumenti stellari, questo rappresenterebbe la fine della carriera.