Protesta contro l'intelligenza artificiale anche nel mondo della musica. Dopo lo sciopero, che ha avuto risonanza mondiale, dell'industria cinematografica, ora è il turno degli artisti della musica. Più di 250 di loro, infatti, hanno firmato una lettera aperta indirizzata alle aziende tecnologiche, agli sviluppatori e alle piattaforme di streaming contro l'intelligenza artificiale generativa che utilizza il loro lavoro senza autorizzazione per formare modelli che competono con loro.
E tra questi 250 artisti ci sono nomi roboanti del mondo delle note. Esponenti di quasi tutti i generi musicali, fra cui Billie Eilish, Nicki Minaj, Elvis Costello, R.e.m., Mumford & Sons, Katy Perry, Norah Jones, Nicki Minaj, Ja Rule, Jason Isbell e persino i Pearl Jam.
Sono tutti membri dell'Artist Rights Alliance, organizzazione che difende i diritti degli artisti "nell'era digitale". Non c'è un muro contro muro. Anzi. I firmatari di questa petizione riconoscono che l'intelligenza artificiale, se utilizzata in modo rispettoso del lavoro degli artisti, può favorire la creatività.
Però "alcune delle aziende più grandi e potenti stanno utilizzando senza permesso il nostro lavoro per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano direttamente a sostituire il lavoro degli artisti umani con normi quantità di 'suoni' e 'immagini' creati dall'intelligenza artificiale che diluiscono sostanzialmente le royalties pagate agli artisti. Per molti musicisti, artisti e cantautori che non percepiscono di certo emolumenti stellari, questo rappresenterebbe la fine della carriera.