Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Instagram multata: pagherà 400 milioni di euro per violazione della privacy dei minori

L’azienda americana è stata multata dall’ente irlandese che si occupa della tutela dei dati personali su internet. Secondo l’accusa avrebbe violato il regolamento europeo sulla privacy dei minorenni

L'app di Instagram su smartphone

L'app di Instagram su smartphone

405 milioni di euro di multa per non aver protetto la privacy sei dei suoi utenti minorenni, mostrando in alcuni casi i loro indirizzi email e numeri di telefono a terzi. Si tratta della seconda multa più salata commissionata da un ente europeo per la violazione del GDPR (il regolamento comunitario sulla privacy) dopo la sanzione di 746 milioni di euro inflitta ad Amazon nell’estate del 2021. Instagram ha già annunciato il ricorso. La privacy dei minorenni a rischio Secondo l’Irish Data Protection Commission, l’ente irlandese che si occupa di tutela dei dati personali, la “colpa” di Instagram sarebbe stata quella di non proteggere alcuni account di minorenni sulla piattaforma, svelando i loro dati personali come indirizzi email e numeri di telefono a terzi. La violazione sarebbe avvenuta durante la procedura per il passaggio da account base ad account business di questi utenti. La risposta di Instagram Il colosso americano ha già annunciato un ricorso contro la decisione della commissione irlandese, garantendo che le impostazioni al centro della polemica sono state già aggiornate “oltre un anno fa” per evitare fughe di dati. Un portavoce di Meta ha spiegato al sito Politico che “questa indagine si è concentrata sulle vecchie impostazioni che abbiamo aggiornato più di un anno fa e da allora abbiamo rilasciato molte nuove funzionalità per aiutare a mantenere gli adolescenti al sicuro e le loro informazioni private". "Chiunque sotto i 18 anni – spiega ancora il portavoce di Meta al sito - ha automaticamente il suo account impostato su privato quando si unisce a Instagram, quindi solo le persone che conoscono possono vedere ciò che pubblicano e gli adulti non possono inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono. Ci siamo impegnati pienamente con il DPC durante la loro indagine e stiamo esaminando attentamente la loro decisione finale”.