Venerdì 22 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Alluvione e inseminazione delle nuvole, c’è davvero un legame? Le spiegazioni dello scienziato

Sandro Fuzzi del Cnr (Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima di Bologna): in che cosa consiste la tecnica e quali sono i paesi che la usano di più (con il punto interrogativo su Russia e Cina)

Roma, 1 novembre 2024 – Anche dopo l'alluvione in Spagna – come era già successo per il Marocco e il Sahara allagato ma ancora prima ad aprile per le tempeste di Dubai – torna ad aleggiare la solita domanda: ma c'è un rapporto di causa ed effetto con l'inseminazione delle nuvole (cloud seeding)? Che cosa c'è di vero in questa affermazione che è stata riportata anche da meteorologi?

Approfondisci:

Neve in arrivo: dove e mappa. Quando si potrà sciare? Le risposte dell’esperto

Neve in arrivo: dove e mappa. Quando si potrà sciare? Le risposte dell’esperto

Lo abbiamo chiesto a Sandro Fuzzi, ricercatore del Cnr (Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima di Bologna). Che non ha dubbi: "Un rapporto di causa ed effetto tra inseminazione delle nuvole e alluvioni è una cosa non vera”.

Approfondisci:

Inseminazione delle nuvole e ingegneria climatica, lo scienziato: ecco cosa non sappiamo

Inseminazione delle nuvole e ingegneria climatica, lo scienziato: ecco cosa non sappiamo
Approfondisci:

Sahara allagato, i video impressionanti. Santoro (Unesco): “Eventi estremi come le alluvioni in Italia”

Sahara allagato, i video impressionanti. Santoro (Unesco): “Eventi estremi come le alluvioni in Italia”
Inseminazione delle nuvole: che effetti ha? Cosa ci dice la scienza
Inseminazione delle nuvole: che effetti ha? Cosa ci dice la scienza

Che cos’è l’inseminazione delle nuvole

"L’inseminazione delle nuvole – chiarisce lo scienziato - è un'iniezione di particelle, la più comune è lo ioduro d’argento.  In questo modo si stimola la formazione di più goccioline, che quindi dovrebbero avere una maggiore propensione a ingrossarsi e a provocare la pioggia. È dagli anni Cinquanta che si tenta di fare questo trattamento. Alcune volte è riuscito, altre no, non c'è una risposta definitiva sulla capacità di questa tecnica di riuscire a provocare la pioggia”.

A questo link le spiegazioni del Noaa

Pioggia artificiale, quali sono i paesi leader

Ma quali sono i paesi leader nel mondo? “Senz'altro Israele è il primo a farne uso – chiarisce Fuzzi -. Anche negli Usa ci sono enti di ricerca e imprese che mettono in campo queste tecnologie, come negli Emirati e in passato anche in Sudafrica”.

Nuvole artificiali: cos'è il cloud seeding
Nuvole artificiali: cos'è il cloud seeding

Russia e Cina, un punto interrogativo

"Poi c'è il punto interrogativo su Russia e Cina – aggiunge il ricercatore del Cnr -. Si sa che queste tecniche vengono utilizzate ma non arrivano mai i risultati. Lo abbiamo visto anche quando hanno cercato di evitare la pioggia per 15 giorni durante le Olimpiadi di Pechino. Alla fine non è piovuto davvero ma non si sa bene che cosa sia successo. Se è inquietante? Userei un’altra espressione, direi che è una prassi comune, questi paesi non fanno mai avere i dati perché sono considerati informazioni che hanno a che fare con la sicurezza nazionale”.

I costi del cloud seeding

Naturalmente l’inseminazione delle nuvole è una tecnica costosa, “perché servono aerei e dev’esserci un team che studia l’evoluzione e decide quando intervenire”. Ma è possibile praticarla tutto l'anno? “Dipende da dove ci troviamo – è la risposta del ricercatore Cnr -. E poi le nubi devono avere già una certa potenzialità”.

Perché le nuvole sono importanti

E dal punto di vista scientifico, che cosa ci raccontano le nubi? “Sono interessanti perché hanno un'influenza sul clima, perché riflettono le radiazioni solari e quindi sono un elemento di raffreddamento della terra”. In altre parole, spiega Fuzzi, “se non ci fossero, sarebbe più caldo. A livello internazionale si sta studiando questo fenomeno. Sono un sistema molto complesso. Mentre per altre componenti del clima abbiamo già certezze, per le nuvole c’è ancora molto da capire”.