Domenica 15 Dicembre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

"Ilenia del Gf non c’è più. Io, attrice da David"

La Pastorelli si racconta. "Ho dovuto combattere contro tanti pregiudizi, però ce l’ho fatta: ho vinto premi e ho girato con Verdone".

Migration

di Giovanni Bogani

Schietta, sincera, diretta, ironica. E bella: gambe chilometriche. Ilenia Pastorelli è la madrina della terza edizione di Sardegna filming Italy festival. Sul palco della rassegna curata da Tiziana Rocca, Ilenia Pastorelli ha incontrato Claudia Gerini. Le lega il nome di Carlo Verdone: hanno recitato tutte e due con lui, Claudia Gerini era la Gessica di "famolo strano" in Viaggi di nozze (’95) e Ilenia ne ha ereditato le movenze, la spontaneità e la carica sexy in Benedetta follia (2018). Si abbracciano forte, come due sorelle, si stringono.

Ilenia adesso ha 35 anni. Ha vinto un David di Donatello per Lo chiamavano Jeeg Robot (2015) di Gabriele Mainetti, al fianco di Claudio Santamaria. Gioca a fare la naif, ma non lo è per niente.

Ilenia, come ha vissuto i mesi del lockdown?

"Quasi non l’ho vissuto, perché ho dormito tutto il sonno perduto negli anni precedenti. Credo che l’Italia si sia comportata molto bene, rispettando la quarantena nella grandissima maggioranza dei casi. Io ero molto spaventata, non credevo che potessero tornare giornate così, un festival, un momento in cui la gente si ritrova, si riunisce".

È andata al cinema?

"Subito, appena hanno riaperto. Ho notato che per venire in Sardegna l’aereo era pieno, i treni sono mezzi pieni, solo nei teatri e nei cinema si tolgono le sedie. Allora, facciamo monologhi e spettacoli negli aerei!".

Come vede, adesso, la sua carriera?

"Dopo il Grande fratello del 2011 avevo iniziato a cercare di fare l’attrice: non ci credeva nessuno. Avrei potuto deprimermi e mollare: invece non mi sono abbattuta. Ho rotto una regola non scritta che dice che dal Grande fratello non puoi vincere un David: beh, questo mestiere si riesce a farlo superando i pregiudizi".

Pregiudizi: lei li ha subiti?

"Una ragazza che viene da Tor Bella Monaca non viene certo accettata facilmente come attrice. E proprio per questo, vorrei fare un sito nel quale tutti gli aspiranti attori possono mettere online un loro provino, per farsi conoscere e apprezzare. Ci sono tante persone che non hanno i diecimila euro per una scuola di cinema".

Il suo prossimo film sarà diretto da Pif: si chiama “E noi, come str…, rimanemmo a guardare”. Di che cosa si tratta? "È un film che parla di una realtà distopica, ma molto attuale: è ambientato nel futuro. Ma parla anche della solitudine, argomento che durante la quarantena è diventato molto attuale. Non c’entra con il Coronavirus, ma affronta argomenti che sono cruciali nella nostra vita. Probabilmente andiamo verso una società che ci vuole un po’ soli. E il film di Pif, che trovo poetico, tocca queste corde".

A settembre torna sul set? "Giriamo insieme a Pietro Sermonti Io e Angela, un film nel quale faccio l’angelo della morte. Il regista è Simone Paragnani, e io interpreto due ruoli: Angelo e Angela. Un film di fantascienza, anche questo".

Come vede il futuro?

"Credo che a settembre le classi più povere subiranno molti contraccolpi, che ci saranno licenziamenti, che la rabbia sociale crescerà".

Lei si è mossa poco sui social, ha fatto poche dirette…

"Preferivo restare zitta, piuttosto che dire la mia su argomenti così importanti e delicati. Tutti a dire #iorestoacasa, ma basta! L’abbiamo capito. Non volevo diventare la protagonista inutile di una scena così drammatica e complessa. Non avevo un contributo scientifico, originale da dare: se non hai un quadro chiaro dai delle informazioni sbagliate. A volte è meglio rimanere zitti che dire stupidaggini su argomenti molto seri".