Mercoledì 13 Novembre 2024
FEDERICA DAMIANI
Magazine

Il tesoro di San Casciano dei Bagni. Dopo i bronzi, un Apollo in marmo

Il ritrovamento della statua in una vasca d’acqua termale durante gli scavi in corso in provincia di Siena

Il tesoro di San Casciano dei Bagni. Dopo i bronzi, un Apollo in marmo

Il tesoro di San Casciano dei Bagni. Dopo i bronzi, un Apollo in marmo

(Siena)

Un anno fa protagoniste dei ritrovamenti di San Casciano dei Bagni, nel Santuario sacro del Bagno Grande, erano state 24 statue votive in bronzo tra cui una raffigurante un uomo rachitico che si era fatto rappresentare per ringraziare le acque termali e le divinità presenti, che gli avevano procurato un sollievo dal dolore fisico. Uno spaccato di vita vera, si era detto. Quest’anno l’attenzione è tutta per una bellissima statua in marmo di Apollo Sauroctonos, cioè ’con la lucertola’, di cui ieri è stato annunciato il ritrovamento.

Si tratta di una copia di una statua greca attribuita a Prassitele. La lucertola, nel mondo antico, era legata alle cure oftalmiche e nel Santuario sono state rinvenute altre statuette in bronzo dell’animale caro ad Apollo. Una divinità che, ancora una volta cura e guarisce quindi, grazie al potere delle acque termali.

Questo Apollo è purtroppo ridotto in pezzi, alcuni dei quali, come le braccia e parti della testa, devono ancora essere trovati, anche se gli archeologi sono fiduciosi di poterci riuscire presto. "La statua pare sia stata volutamente rotta e buttata nella vasca proprio al momento della definitiva chiusura del sito, nel V secolo dopo Cristo, dopo l’Editto di Teodosio – spiega il professor Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, a capo del progetto scientifico – Difficile dire con certezza se per un ultimo atto rituale pagano, di protezione o se come volontà iconoclasta dei cristiani".

Tabolli si emoziona quando ripensa al momento esatto del ritrovamento, insieme al direttore degli scavi Emanuele Mariotti, nella vasca d’acqua termale: "Fra le nostre braccia quel corpo di marmo era caldo tanto da sembrare vivo". Altra importante scoperta è quella di un ‘donario’ monumentale bilingue che ha un carattere pubblico e cita la ‘fonte sacra e calda’ in etrusco e in latino. Un documento che conferma la convivenza di genti diverse nel santuario ancora agli inizi del I secolo d.C.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è voluto congratulare personalmente con il team degli archeologi e sui suoi profili social ha scritto: "Gli scavi di San Casciano ci rivelano nuove meraviglie che testimoniano la forza della storia. Abbiamo già acquistato l’edificio che ospiterà un meraviglioso museo. Grazie a chi,con passione e dedizione, sta lavorando a questo grande progetto". Il direttore generale di archeologia del ministero Luigi La Rocca parla di un "grande progetto", un vero e proprio Parco archeologico che nascerà a San Casciano per offrire ai visitatori un ‘bagno nella storia’ e che vedrà un investimento di 5-6 milioni di euro in 3-4 anni di lavoro.

Per il direttore generale dei musei Massimo Osanna la priorità sarà l’allestimento e l’apertura del Museo a San Casciano dei Bagni. I tempi in questo caso dovrebbero essere più brevi: "un anno dall’avvio del cantiere". Nel frattempo i bronzi, esposti al Quirinale fino al 22 dicembre, troveranno uno spazio privilegiato all’interno del Museo archeologico di Napoli. "Una sede importante quella del MANN di Napoli che darà grande visibilità ai nostri bronzi – ha detto la sindaca del Comune senese Agnese Carletti – Spero che il museo qui a San Casciano nasca in tempi brevi e di rivederli presto a casa. Un grazie va a tutti coloro che hanno permesso che anche queste 14 settimane di scavo potessero svolgersi nel migliore dei modi".