Mercoledì 2 Ottobre 2024

Il mito di Lacoste vive oltre il tempo. Carven è minimal

La direttrice creativa Pelagia Kolotouros presenta una collezione fresca e sportiva per Lacoste alla Paris Fashion Week. Altri designer come Carven e Elie Saab mostrano eleganza e modernità, mentre Rick Owens porta in passerella un mix di bellezza e oscurità.

Il mito di Lacoste vive oltre il tempo. Carven è minimal

La direttrice creativa Pelagia Kolotouros presenta una collezione fresca e sportiva per Lacoste alla Paris Fashion Week. Altri designer come Carven e Elie Saab mostrano eleganza e modernità, mentre Rick Owens porta in passerella un mix di bellezza e oscurità.

di Eva Desiderio

PARIGI

Un giovane campione di tennis scherza sulla spiaggia con amiche e amici. È bello e molto elegante anche in canottiera e si chiama René Lacoste. Siamo nella Francia sud occidentale: nonostante abbia giocato a tennis, e il suo stile anche coi piedi nella sabbia e il rumore del mare, è impeccabile. A questa foto datata 1927 si è ispirata ’Pelagia Kolotouros’, capelli e occhi color carbone e un sorriso charmant, 50 anni, nata in Grecia ma naturalizzata americana, studi alla Parson School e collaborazioni importanti come Calvin Klein e Adidas, oggi direttrice creativa di Lacoste che ha chiuso la Paris Fashion Week martedì scorso.

Una collezione fresca e disinvolta per reiventare l’heritage del famoso brand, esempio di chic e semplicità sportiva, con Pelagia alla guida del team stilistico del marchio fondato dal campione di tennis Lacoste nel 1933 quando, per amore del Coccodrillo, lasciò l’agonismo per diventare imprenditore a soli 29 anni. L’uomo dal rovescio perfetto era stato ribattezzato ’coccodrillo’ dai suoi campioni di squadra e quel simpatico animale che morde è diventato uno dei brand più famosi del mondo per uomini, donne e bambini. La collezione che ha sfilato viene distribuita in Italia dagli anni Sessanta dalla famiglia Colombo di Monza.

Alla sua seconda prova a Parigi Pelagia Kolotouros ha ingranato la marcia del leisure con sicurezza per una collezione al femminile e al maschile che ha in comune i colori, dal marrone al giallo e al verde vivi, dal mandorla ai toni naturali. Energia e solarità per gli abiti lunghi con l’impronta della polo ma sinuosi e femminili, trench rosa petalo, tutine short con schiena nuda, gilet di maglia per lui con la scritta gigante ’Tennis’, stampe di mare e di onde, porta-racchette da weekend e canotte traforate, fischietto al collo come collana. Il completo giacca e pantaloni classico si rinnova e si diverte col gonnellino da campionessa in vista sui pant.

Bella la collezione Carven, disegnata dalla stilista britannica Louise Trotter (che ha lasciato Lacoste nel gennaio 2023), impegnata a rilanciare la maison con piglio contemporaneo, seguendo i desiderata dei proprietari cinesi di Icicle Shangai Fashion Group. Impronta minimal per Carven, con tutto lungo e over, come staccato dal corpo, essenziale ma prezioso. La Trotter poi ha disegnato la borsa più bella della fashion week.

Il prodotto prima di tutto da Andreas Kronthaler by Vivienne Westwood che ha svoltato non in senso commerciale che non sarebbe rispettoso della grandezza della stilista inglese, ma nel senso di un’estetica più moderna. Sposa l’operazione ’concretezza’ il Ceo Carlo D’Amario. Guardare alle vendite insomma, anche con le borse che realizza a Firenze Riccardo Braccialini con la sua Pelfim (Pelletteria Fiorentina Montecristo). La nuova moda è leggera, con un tocco di rosso e rosa, nessuna stampa, abiti preziosi lavati e indossati.

Perfetto il defilè di Elie Saab con le sue creature bellissime e altere, sempre couture dal mattino alla sera, sempre con grazia e charme, con grandi neutri illuminati di paillettes, scollature e spacchi, e fantasie floreali delicate. Tanti volant da Zimmermann e trasparenze con le sorelle australiane Nichy e Simone che hanno passato la mano di recente prima a Style Capital e ora a Advent International, mantenendo una loro quota di minoranza.

Rick Owens al Palais de Tokyo ha voluto in passerella anche gli studenti delle scuole di moda con un’umanità bella o devastata, giovane o in età, fascinosa ma anche terribile. In cima ai due lati del Palais, sulle note del ’Tristano e Isotta’ di Wagner quattro angeli neri buttavano di sotto petali di fiori bianchi mentre i vestiti in gran parte neri raccontavano un fashion tra Bene e Male.