
Lo scrittore britannico Neil Gaiman (64 anni)
Firenze, 14 marzo 2025 – “Amico, prima che i commenti vengano limitati vorrei solo chiederti: come ci si sente a sapere che hai appena buttato via la tua intera carriera?” Questo è solo uno tra i tanti commenti che sono apparsi nelle ultime settimane sotto i post Instagram di Neil Gaiman, l’autore britannico famoso per opere come “Coraline”, “Good Omens” e “The sandman”, dalle quali sono stati tratti film e serie. Ma ultimamente non solo per quello. Nell’ultimo mese, Gaiman è stato sotto i riflettori dei media a più riprese, in seguito alle denunce da parte di otto donne che hanno accusato lo scrittore di violenza sessuale. Il caso è emerso lo scorso luglio quando Tortoise Media ha pubblicato “Master”, un podcast in sei parti che racconta le accuse di cinque donne nei confronti dell’autore. Inizialmente si trattava di una babysitter che aveva lavorato per Gaiman e una fan: le due donne hanno dichiarato che, nonostante fossero in una relazione consensuale, lo scrittore le aveva abusate e violentate. Gaiman ha negato, ma neanche un mese dopo altre tre donne si sono fatte avanti riportando le stesse accuse. Adesso, a sette mesi dall’uscita del podcast, le vittime sono diventate otto. A gennaio, il New York Magazine ha pubblicato un’inchiesta approfondita al riguardo, a cura della giornalista Lila Shapiro e intitolata “There Is No Safe Word”. Il titolo non è casuale: la “safe word” è la parola di sicurezza che viene utilizzata per interrompere i rapporti Bdsm (Bondage, dominazione, sadismo e masochismo). Alcune donne che hanno avuto questo tipo di rapporto con Gaiman, nonostante fossero consenzienti, hanno raccontato come l’interazione prendesse poi una piega inaspettata e si ritrovassero costrette a compiere “atti degradanti” e “umilianti” che non erano stati concordati in precedenza. E non solo. Altre, come l’ex babysitter della famiglia prima menzionata, Scarlett Pavlovich, accusano lo scrittore di vera e propria violenza sessuale. Nel 2023, Pavlovich ha denunciato Gaiman. In seguito, ha dichiarato che gli incontri erano stati consensuali e ha firmato un accordo di riservatezza in cambio di 9200 dollari. Ma lo scorso 3 febbraio, la donna ha intentato una causa presso i tribunali distrettuali del Wisconsin, New York e Massachusetts accusando Gaiman di ripetuti stupri e aggressioni sessuali, e Amanda Palmer, ex-partner dello scrittore, di averla “procurata e presentata” a Gaiman “per tali abusi”. I legali di Gaiman hanno negato ogni accusa. “Sono ben lungi dall’essere una persona perfetta, ma non ho mai avuto rapporti sessuali non consensuali con nessuno. Mai.” ha dichiarato lo scrittore sul suo sito web personale, il giorno dopo la pubblicazione della storia sul New York Magazine: non solo, pochi giorni fa Gaiman ha chiesto a un tribunale distrettuale degli Stati Uniti di respingere la causa civile, sostenendo che il caso dovrebbe essere discusso in NUova Zelanda, dove sono avvenuti i presunti abusi.
In seguito alla vicenda, l’autore è stato escluso dalla produzione della terza stagione di “Good Omens”, la serie tratta dal suo libro “Dead Boy Detective” è stata cancellata, così come la produzione di un musical basato su “Coraline”, e anche la casa editrice americana Dark Horse Comics ha comunicato che non pubblicherà più le opere dello scrittore. Per adesso, sembra invece che la seconda stagione di “Sandman” debutterà su Netflix, così come l’adattamento di “Anansi Boys” su Prime Video. Neil Gaiman è autore bestseller riconosciuto a livello internazionale. La sua fama – e particolarità – è proprio dovuta ai generi di cui si occupa: fantasy, fantascienza, ma anche horror. La peculiarità di molte sue storie è data proprio dal velo di inquietudine che le permea, spesso con dettagli disturbanti se non addirittura perversi. Famoso è il caso di “Coraline”, concepito da Gaiman come un libro per bambini ma più volte messo in discussione come tale dal pubblico, specialmente dagli adulti. Che la mente dell’autore avesse un lato oscuro può sicuramente trasparire dalle sue opere di fiction. Ma adesso che è trasparito anche nella realtà, le migliaia di fan di Gaiman affascinate dal gusto per il macabro che lo ha sempre caratterizzato, si ritrovano davanti all’eterna questione irrisolta: è possibile separare l’arte dall’artista?