Giovedì 19 Dicembre 2024
MANUELA SANTACATTERINA
Magazine

"Il mio Eduardo per papà e per i giovani"

Alessandro Gassmann alla regia di “Questi fantasmi!“, il film tratto da De Filippo in onda su Raiuno la sera del 30 dicembre

Alessandro Gassmann alla regia di “Questi fantasmi!“, il film tratto da De Filippo in onda su Raiuno la sera del 30 dicembre

Alessandro Gassmann alla regia di “Questi fantasmi!“, il film tratto da De Filippo in onda su Raiuno la sera del 30 dicembre

"Mio padre ed Eduardo erano molto amici, c’era stima reciproca. Inoltre avevano due case vicine in campagna e si frequentavano. Da bambino la sua presenza non era particolarmente rassicurante, non volevi giocarci a rimpiattino". Alessandro Gassmann condivide uno dei suoi primi ricordi di Eduardo De Filippo, gigante del teatro italiano del ‘900, di cui porta sul piccolo schermo in veste di regista – il 30 dicembre in prima serata su Raiuno – la commedia del 1945 Questi fantasmi!. Ultimo tassello in ordine di tempo della collection De Filippo, trasposizione filmica dei suoi capolavori teatrali targata Rai e prodotta dalla Picomedia di Roberto Sessa in collaborazione con Rai Fiction.

È la storia di Pasquale Lojacono (Massimiliano Gallo) che si trasferisce in un grande appartamento nel centro storico di Napoli insieme alla moglie Maria (Anna Foglietta), in seguito a un accordo con il suo proprietario: in cambio della loro permanenza gratuita, Lojacono dovrà sfatare le dicerie secondo cui la casa è infestata dai fantasmi. Saranno proprio loro, crede Pasquale, a regalargli generose somme di denaro. Ma con il passare del tempo, l’uomo dovrà fare i conti con la realtà dei fatti.

"Per me regista, cittadino, lettore, Eduardo rappresenta il massimo della scrittura teatrale in Italia", sottolinea Gassmann. "E questo fa della collana qualcosa di molto importante. Non è solo la storia del nostro teatro ma la contemporaneità del nostro Paese che raccontiamo. Sarò felice se nuove generazioni scopriranno quando Eduardo sia attuale, ma forse anche futuro perché parla di noi in maniera sublimemente leggera e profondissima".

Ma com’è stato confrontarsi con il lavoro del drammaturgo napoletano? "Quando prendi in mano un testo di Eduardo, il grosso è già fatto. Volevo dargli una forma più moderna in termini di fotografia, effetti, fantasmi. Ho visto la sua versione televisiva, quella meno conosciuta con Renato Rascel e quella con mio padre del 1967 al fianco di Sophia Loren. Mi hanno dato molto coraggio", confida il regista. "Ho capito che grazie alla grandezza delle scrittura si poteva azzardare una quarta versione. È il film dal quale ho imparato di più. L’ho preso con le pinze per essere rispettoso e sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta in sceneggiatura e realizzazione, perché è un film equilibrato e abbastanza rispettoso dell’originale. Mi ha lasciato un’ulteriore conoscenza di Napoli e la meraviglia di questa lingua che nessuno come Eduardo ha saputo interpretare".

Un film stratificato e pensato per abbracciare un pubblico il più ampio possibile. "Arrivo dal teatro classico, ma sono appassionato di film di genere. E penso che questa commedia ci si adattasse. Mi divertiva giocare sull’immaginario cinematografico degli spettatori, sopratutto dei più giovani. Se capiscono che la commedia di Eduardo è diversa da ciò che immaginavano, abbiamo fatto un buon servizio. Se tanti “pischelli“ vedranno il film – conclude Alessandro Gassmann – sarà la vittoria maggiore per ognuno di noi".