Una delle prime regole della seduzione è essere se stessi. Atteggiamento che la moda dell’Emporio Armani coltiva da sempre e che ora esplode con verità e attrazione irresistibile nella collezione dell’autunno-inverno 2025-2006 che ha sfilato ieri sera in via Bergognone davanti ad un parterre di ospiti come Toby Wallace, Zeng Shunxi, Matteo Oscar Giuggioli, Elia Nuzzolo, Mattia Carrano, tutti attori, insieme al duo Santi Francesi e allo schermidore di fioretto Tommaso Marini. Una collezione "seducente" come racconta lo stesso grande stilista, nel significato più autentico e antico della parole "se-ducere", portare a sé, intrigando il soggetto del desiderio anche con un abbigliamento che prelude ad un tempo rilessato per l’eleganza moderna del vestire.
"Ho voluto creare una collezione allo stesso tempo vivace e misurata – ha spiegato Armani – Mi piace l’idea di giocare con elementi estremi, come il metallo e i maculati, i tessuti a pelo lungo e i broccati, sempre visti attraverso la mia personale visione dello stile, creando qualcosa di elegante, con personalità, dall’equilibrio singolare".
L’uomo Armani dunque cerca disinvoltura e appropriatezza, non disdegna il mantello e nemmeno la ridiviva cravatta, anche di velluto, da un po’ troppo tempo dimenticata nei cassetti dell’armadio e ora in Emporio Armani come resuscitata. Filato di metallo per pullover di luce, camicie e mocassini spiritosamente maculate, una palette di colori caldi per l’inverno come il tabacco, il cognac, la radica e il cioccolato. Su tutto la morbidezza dei pantaloni con le pences profonde e la vita alta portati con scarpe dalle suole spesse. Decise le spalle delle giacche con revers che si fanno notare. Giubbotti e giacche lunghe con tessuti che ricordano i broccati, cappelli orientali, aperture laterali a tutta libertà per i soprabiti.
Applausi convinti e soddisfatti per questo seduttore dell’Emporio. Questa della linea dell’Aquilotto è la prima delle sfilate importanti di questa edizione di Milan Fashion Week 2025 che “soffre“ un po’ dei risparmi di alcune grandi maison che hanno scelto di sfilare uomo e donna insieme a febbraio prossimo.
In controtedenza Pierre Louis Mascia che dopo aver debuttato con la sua prima sfilata al Pitti Uomo di giugno scorso ora arriva col suo primo defilè milanese con una collezione sontuosa e ricca di stampe di seta, dai laboratori storici e inarrivabili di Achille Pinto 1933 da sempre suo produttore a Como, coi modelli e le modelle che alla fine escono come in una processione liberatoria di buona notte e sogni d’oro con la candela accesa in mano, in pigiama e vestaglie dalle fantasie mirabolanti splendidamente fuse insieme. Coglie appieno Mascia, francese estroso e gentile, la tendenza di una moda maschile più intima e dolce, che aspira a una migliore qualità della vita, a un tempo vissuto con pienezza di sé, riflessione e poesia. E non a caso si ispira a Bright Star di Jane Campion sulla storia e il Romanticismo del poeta John Keats.
È immensa, preziosa e azzeccata la collezione di Eleventy che si presenta con un lusso contemporaneo assai desiderabile e tutto componibile, raccontata dal fondatore e Ceo Marco Baldassari che ha fondato il brand nel 2007 e ora raccoglie i frutti del successo e del coraggio arrivando a toccare nel 2024 quota 100 milioni di euro di fatturato. Molto bello il montone doppiato di cashmere a motivo di maglia a treccia, come pure l’abbinamento polo e lupetto nero ardesia, il trench Milano anni Settanta, la giacca-camicia caldissima, il giubbotto di nabuk blu. Da Kiton l’eccellenza è allo zenit. E lo fa capire subito la presentazione della private collection che attrae 150 clienti straricchi da tutto il mondo felici, come un simpatico signore arrivato da Washington, che si prova una giacca di vicuna sublime che costa 15.000 euro, color lapislazzulo. "Sono capi che facciamo solo su ordinazione" spiega Antonio De Matteis, felice dei risultati di Pitti Uomo 107 che si è appena chiuso a Firenze con un +6,5% di buyer stranieri rispetto all’anno scorso.
Da Harmont & Blaine non manca il capospalla sartoriale con la famosa spalla napoletana. Siparietto affettuoso da Jordanluca, marchio fondato nel 2018 dall’inglese Jordan Bowen e dall’italiano Luca Marchetto, coppia di lavoro e di vita, che ha sfilato ieri con un dulcis in fundo di rito matrimoniale, scambio di fedi e bacio, con tanto di torta di nozze a sei piani tra applausi e grida di gioia: il primo sì in diretta su una passerella.