Domenica 19 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Il fondatore di Spotify "molto dispiaciuto" per il "razzismo" di Joe Rogan

Daniel Ek è però deciso a non rimuovere il controverso podcast dalla propria piattaforma

Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify

Ormai da molti giorni il più celebre podcast presente su Spotify, 'The Joe Rogan Experience', è al centro di polemiche per le fake news sulla pandemia di Coronavirus e per il razzismo del suo conduttore. Risultato: musicisti che ritirano la propria musica e perdite in borsa che si aggirano attorno ai due miliardi di dollari. Così Daniel Ek, il co-fondatore e amministratore delegato di Spotify, ha deciso di spedire una lettera ai membri del proprio staff nel quale si dice "molto dispiaciuto" per quanto accaduto. La lettera in questione è poi arrivata sulle scrivanie di Reuters ed è così diventata di pubblico dominio. Due pezzi per approfondire: - Polemica Spotify, dopo Neil Young anche Graham Nash toglie la sua musica dalla piattaforma - Boicottare Spotify: se sei un piccolo musicista non puoi

Joe Rogan, dopo il Covid ecco il razzismo

Le iniziali polemiche contro Joe Rogan hanno riguardato la disinformazione attorno alla pandemia di Coronavirus e ai vaccini, ma in un secondo momento è emerso anche un altro elemento controverso: una delle prime persone a metterlo nel piatto è stata la cantautrice India Arie, vincitrice di 4 Grammy. Unendosi alla schiera degli artisti che hanno tolto la propria musica da Spotify, ha detto: "Trovo che Joe Rogan sia problematico anche per ragioni che non riguardano il Covid: per me è problematico anche per il linguaggio che utilizza sulle questioni razziali". Tempo poche ore ed ecco arrivare sui social un video montaggio delle molte volte nelle quali Joe Rogan ha utilizzato la parola "negro" per riferirsi alle persone di colore. E per la seconda volta in una settimana, Rogan ha dovuto pubblicare sulla propria pagina Instagram un video di scuse. Che per la verità, come già accaduto nella prima occasione, non sono state propriamente scuse sentite e in alcuni casi sono addirittura sembrate una sorta di auto assoluzione.

La risposta del co-fondatore di Spotify

A quanto pare, la situazione ha provocato una serie di tensioni anche all'interno dell'azienda, cosa che ha spinto Daniel Ek a spedire la lettera poi vista da Reuters. Fra le altre cose vi si legge che "non ci sono parole per dire quanto sono profondamente dispiaciuto per come le controversie su 'The Joe Rogan Experience' continuano ad avere conseguenze su di voi. Non solo le parole di Rogan sono dolorose, e voglio che sia chiaro che non rappresentano i valori di questa azienda. So anche che questa situazione fa sentire molti di voi esausti, frustrati e non ascoltati". Daniel Ek informa poi di avere parlato a lungo con Joe Rogan e che, dopo queste discussioni, Rogan ha deciso di togliere alcuni episodi del proprio podcast da Spotify. Ma ha anche aggiunto: "Mentre condanno senza riserve ciò che Joe ha detto, so bene che alcuni vorrebbero che facessi di più. Voglio essere molto chiaro: non ritengo che la risposta sia obbligarlo al silenzio. Dovremmo avere linee guida molto chiare riguardo ai nostri contenuti e intervenire tempestivamente se vengono violate, ma cancellare delle voci è una china scivolosa".