Mercoledì 28 Agosto 2024
COSTANZA CHIRDO
Magazine

Il caso Venditti: "Sbagliato minimizzare. C’è una cultura da cambiare"

Le polemiche dopo gli insulti del cantautore a una ragazza con disabilità. L’allarme delle associazioni: "Non gaffe, ma sintomo di un problema sociale".

Il caso Venditti: "Sbagliato minimizzare. C’è una cultura da cambiare"

Antonello Venditti, 75 anni: il caso è esploso durante un concerto a Barletta

Continua la polemica su Antonello Venditti, nella bufera per aver insultato una fan con disabilità che l’ha involontariamente interrotto durante il suo concerto nel fossato del Castello Svevo di Barletta, la scorsa domenica. Sentendo parole incomprensibili pronunciate da una persona nel pubblico durante il suo discorso, il cantante ha reagito con durezza, offendendo la ragazza più volte. Quando gli è stato fatto notare che si trattava di una persona con disabilità, ha detto: "Ho capito che è un ragazzo speciale, ma deve imparare l’educazione". In seguito all’indignazione suscitata dal video dell’accaduto condiviso online, il cantante si è scusato in un video su Facebook, sostenendo che nel buio non era riuscito a rendersi conto che si trattasse di una ragazza disabile: "Pensavo fosse una contestazione politica", ha affermato, cercando di giustificarsi e attirando di conseguenza altre critiche.

A intervenire ieri anche molte associazioni, per sottolineare la gravità dell’episodio, sintomo di un problema sociale più grande. "L’insulto è stato grave a prescindere, quando poi gli hanno detto che non era un hater ma una disabile, non sapeva come uscirne e ha peggiorato parlando di educazione – ha commentato Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ristorante gestito da giovani autistici – Reagiamo con ignoranza e superficialità: il mondo è attento alla neurotipicità e non alla neurodiversità. La ragazza stava solo esprimendo se stessa".

Pur affermando che le scuse di Venditti sembrano sincere, Acampora sostiene che c’è tanta strada da fare: "Anche nella banale questione lessicale. Autistico è un insulto, anzitutto per chi parla poco o non sa cosa dire. Ma vedo miglioramenti sul tema, prossimamente spedirò un PizzAutobus fuori dai concerti di Venditti".

Per il Codacons, dopo questa "brutta caduta di stile" Venditti è chiamato a un atto riparatorio. L’associazione ha proposto al cantautore di "organizzare insieme un concerto natalizio a Roma per sollevare i gravi problemi della vita delle persone con disabilità": lo ha sottolineato in una nota il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Le scuse del cantante alla famiglia e alla spettatrice coinvolta sono per Rienzi "il minimo sindacale", e inoltre "appaiono tardive, sull’onda dell’indignazione".

Anche secondo Giovanni Merlo, direttore di Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità – gli insulti di Venditti al concerto hanno rappresentato "un episodio grave che non doveva capitare, ma che è la spia di un problema ancora più grave: ovvero che la nostra società deve fare molta strada dal punto di vista culturale sulla disabilità".

Merlo ha fatto notare come l’indignazione del pubblico sia un buon segno, perché "vuol dire che non siamo all’anno zero"; comunque, secondo il direttore di Lehda, "quanto accaduto sta a significare che i discorsi su disabilità e società inclusiva sono buone parole che stentano diventare pratica quotidiana".

Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down, sostiene che l’episodio non è un caso isolato, quindi "è inutile puntare il dito: serve una nuova cultura della disabilità. E chi ha fama e successo può aiutarci a costruirla". Salbini si è soffermato sul "grande potere" delle parole, specialmente quando vengono pronunciate da figure pubbliche: "Come ha sottolineato il padre della ragazza, la disabilità non è ‘speciale’. Forse è proprio questo temine il primo che dovremmo eliminare".

Parla di ignoranza, "intesa proprio nel senso letterale del non conoscere, ancora purtroppo molto diffusa nel nostro Paese" Paolo Falessi, fondatore dello storico gruppo musicale dei Ladri di carrozzelle. La vicenda, dice Falessi, "è uno spaccato di quanto l’Italia sia ancora indietro: a noi in tournée capita di molto peggio". Secondo Falessi, che su Raidue è tra i protagonisti di O anche no - Stravinco per la vita, il programma dedicato alla disabilità con Paola Severini Melograni, "bisogna lavorare sulla conoscenza. Quella ragazza non stava strillando, stava esprimendo la sua felicità e ti sta dicendo che è la persona più felice del mondo, è l’opposto e dovresti essere contento".