Lunedì 16 Settembre 2024
MARIANNA VAZZANA
Magazine

Ieri e oggi, Allegria! Tra cabine e Telegatti in viaggio nel tempo con la mostra di Mike Bongiorno

A Milano, a Palazzo Reale, fino al 17 novembre l’omaggio all’amato protagonista della tv italiana: il pubblico può indossare le cuffie di Rischiatutto o girare la Ruota della fortuna

Mike Bongiorno nel periodo di Lascia o raddoppia?

Mike Bongiorno nel periodo di Lascia o raddoppia?

Milano, 17 settembre 2024 – C’è il personaggio pubblico e c’è l’uomo. Ma i due si mescolano. Perché Mike Bongiorno è stato un’icona, l’indimenticabile presentatore, amato protagonista della storia della tv italiana e nello stesso tempo "papà era papà. Severo e dolce. Sempre presente nelle nostre vite", lo ricorda il figlio Nicolò che insieme ad Alessandro Nicosia ha curato la prima grande mostra a lui dedicata, promossa dal Comune di Milano: Mike Bongiorno 1924 - 2024 nel centenario della sua nascita. Di colui che è stato il primo volto sul piccolo schermo italiano il 3 gennaio 1954, 70 anni fa. Porte aperte al pubblico da oggi a Milano a Palazzo Reale (fino al 17 novembre).

Tante le rarità concesse dalla Fondazione che porta il suo nome: copioni scritti a mano, gli occhiali che indossava durante la conduzione di TeleMike, gli appunti con le sue idee per nuovi programmi. Molti i cimeli mai esposti finora. E non manca la parete riempita con i Telegatti. Lo spettatore però non guarda soltanto: può diventare un concorrente di Rischiatutto entrando nella cabina originale, bianca e rossa, e indossando le cuffie, o provare a girare La ruota della fortuna riprodotta in scala. A guidare lungo il percorso c’è sempre Mike, nei filmati biografici trasmessi sugli schermi. "Un inedito assoluto – fa sapere Nicolò Bongiorno – è la sua voce in radio. Da lì è iniziato tutto. L’angolo in cui si svela è il punto della mostra che preferisco". Quello in cui è stato ricreato uno studio radiofonico americano degli anni ’40 con il microfono marchiato “Whom“, la maggiore stazione radio della comunità italo-americana.

Fa viaggiare nel tempo anche la sala tv di un bar anni ’50, luogo che al giovedì sera diventava tappa fissa per milioni di telespettatori che guardavano Lascia o raddoppia? in un’epoca in cui pochissimi avevano la tv in casa. Allora ci si ritrovava persino nelle sale cinematografiche, che sospendevano la proiezione dei film. Mike ha unito il Paese. Con lui gli italiani hanno iniziato a parlare un’unica lingua. Non solo: è stato in grado di elevare personaggi presi dalla strada, che diventavano eroi nei suoi quiz. "Avevamo da poco la televisione in casa – ricorda Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale – quando Massimo Inardi divenne supercampione vincendo milioni. Mio padre me lo indicò come esempio da seguire: la tv mostrava che lo studio e l’impegno a scuola potevano cambiare la vita". Silvia Segala è invece colei che nel 1972 fu scelta per la puntata natalizia, che aveva due bambini come concorrenti. "Fui presa, ho saputo dopo, perché ero l’unica che “sembrava una bambina“. Vinsi e mi portai a casa un’enciclopedia e una scatola di matite".

Mike, in quel momento, era già “Mike“. E prima? Figlio di madre torinese e padre italo americano, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno era nato a New York il 26 maggio del 1924. "Incredibilmente, il suo percorso di vita lo ha portato in Italia, alle origini della sua famiglia – sottolinea Nicolò –. Il giro di boa è stato durante la guerra". Staffetta partigiana, è stato imprigionato a San Vittore e poi nei campi di concentramento. Il resto è storia: icona della televisione italiana fino alla scomparsa, 15 anni fa.

Dopo la Rai, è stato protagonista della tv commerciale. Il simbolo di TeleMilano58, che diventò Canale 5. Uomo di punta anche di Mediaset. Nella sua carriera pure la conduzione di 11 edizioni di Sanremo e, negli ultimi anni, le gag con Fiorello. "L’affetto per Mike da parte della gente è immutato – commenta l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi –. Lo abbiamo visto anche inaugurando la targa a lui dedicata. La mostra, curata da Cor in collaborazione con la Fondazione Mike Bongiorno, è un’occasione da non perdere per tornare un po’ bambini, chiudere gli occhi e sentire ancora “Signore e signori, Allegria!“". A visitare le sale, tra i primi ospiti, Sabina Ciuffini, la prima valletta della storia della tv a cui è stata data voce, e Susanna Messaggio. Una sala dopo l’altra si assiste ancora alla magia in cui la semplicità diventa straordinaria.