Venerdì 6 Settembre 2024

I social sono il nostro Inferno

L’attrice comica romagnola Maria Pia Timo parteciperà al Festival dedicato a Dante "Sul web basta poco per attivare la gogna" .

I social sono il nostro Inferno

Tra i personaggi interpretati da Maria Pia Timo c’è la sexy carrellista Wanda

Se Dante vivesse oggi, chi manderebbe all’inferno? "Mi sa che dovrebbe allargare l’inferno. Non basterebbero i metri quadri", ride Maria Pia Timo, popolarissima attrice romagnola. Il pubblico tv la conosce come Wanda la carrellista, sex symbol della catena di montaggio, o come la badante dell’Est e la ‘vendicatrice telefonica’ che ha un solo obiettivo, disturbare chiunque. Ma l’11 settembre la troveremo fra docenti e rimatori ad aprire nientemeno che ’Prospettiva Dante’, il festival che Ravenna dedica al Sommo Poeta, la cui tomba è nel cuore della città: Maria Pia Timo presenterà uno scanzonato monologo su "Dannati e bannati" che dal padre della lingua arriverà fino ai ‘maranza’. "E ne sono felicissima: un po’ di leggerezza ci vuole, anche quando si parla di Dante", confida.

Ma lei ha già ‘incontrato’ Dante?

"Fin da quando frequentavo il liceo classico ed Erio Tampieri, il mio grande professore di italiano e latino, tutte le settimane dedicava un giorno a Dante. Evidentemente aveva capito la mia predisposizione a recitare, quindi chiedeva sempre a me di leggere qualche brano della Commedia... Poteva essere una tortura, e invece mi ha fatto amare Dante da subito".

Davvero?

"Certo, e come si fa a non amare Dante? È talmente iconico, con il suo profilo, i suoi vestiti, il suo rapporto con Beatrice che è totalmente anacronistico, se lo guardiamo ai nostri giorni. Lui e Beatrice hanno vissuto un amore eterno, platonico, mentre oggi le pulsioni sessuali vengono appagate già a 15 anni. Dante si ama anche se non si conoscono le sue opere, è una figura chiave dell’Italia. Come Garibaldi". Cosa ci insegnerà, allora, nella sua ‘lezione’ al festival?

"Tre anni fa, per il settimo centenario dantesco, con la Metallurgica Viganò avevamo realizzato ‘La Divina Cumègia’, raccontando la Romagna di Dante. Interpretavo Beatrice e avevo scritto un pezzo dedicato alla lingua di Dante e alle figure retoriche che abbondano nella ‘Commedia’, riportate simpaticamente alla nostra quotidianità. Ne riprenderò dei passaggi".

Per esempio?

"Dante utilizza tantissimo l’anafora, un’espressione ripetuta più volte. ‘Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore...’. Ecco, io tutte le mattine con mio figlio faccio lo stesso, ‘Dai che facciamo tardi, dai che si raffredda il latte, dai, dai, dai’....".

Oggi si è dannati quando si viene bannati?

"Al tempo di Dante i grandi di Firenze avevano il potere di mandare in esilio le persone non gradite, attraverso l’imposizione di un decreto. Oggi i social fanno lo stesso: basta che un gruppo si coalizzi on line per mettere alla berlina una persona".

La vita oggi è più commedia o tragedia?

"Siamo pieni di problemi: Covid, crisi economica, guerre, mille guai. Eppure, mai come oggi sento di vivere il mio mestiere come una missione. Spesso, alla fine degli spettacoli, trovo qualcuno che mi dice che aveva davvero bisogno di ridere, di ritrovare un momento di pace". Lei come è arrivata alla comicità?

"In maniera quasi naturale. Penso che certi tempi comici siano pressoché innati. All’asilo spesso le suorine, quando aspettavano che arrivassero i nostri genitori per portarci a casa, mi mettevano in mezzo agli altri bimbi e mi facevano raccontare delle storie. Ecco, ho iniziato così...". E qual è il personaggio che ama di più?

"Beh, Wanda la carrellista sicuramente mi ha fatto conoscere a tutti, fin da quando la presentai vent’anni fa a ‘Bulldozer’ su Rai2. È una donna romagnola con la sua forza, la sua irruenza, una donna che vuole comandare anche nella coppia. E anche se non la porto più in scena, in fondo mi è rimasta dentro, anche in tanti altri personaggi". Ma allora, davvero Dante oggi dovrebbe allargare l’inferno? "Sicuramente sì, con la globalizzazione avrebbe molti più dannati da ficcarci dentro".

E poi il paradiso resterà vuoto?

"Se il must è ‘Temptation island’, ho l’impressione che oggi il paradiso venga considerato noioso e pochi abbiano voglia di andarci. Corna e maranza, oggi va così. Nostro malgrado".