Domenica 8 Settembre 2024

I 125 anni dalla nascita del regista di Alfred Hitchcock

Considerato da molti il maestro della suspance per eccellenza, fu l’autore di capolavori cinematografici del calibro de ‘La finestra sul cortile’

 125 anni dalla nascita di Alfred Hitchcock - Crediti iStock Photo

125 anni dalla nascita di Alfred Hitchcock - Crediti iStock Photo

Ci sono immagini talmente iconiche da essere entrate di diritto a far parte della cultura pop internazionale. Sono pochi e semplici fotogrammi, in bianco e nero, perfettamente riconoscibili anche da parte di chi non è particolarmente avvezzo al mondo del cinema.

Da un lato, c’è una figura panciuta di un uomo che appare di lato, dall’altro c’è il grido di una povera ragazza assassinata da un maniaco nella doccia. Questi sono solo alcuni degli incrollabili punti di riferimento degli affezionati fan di Alfred Hitchcock, del quale il 13 agosto 2024 si festeggiano i 150 anni dalla nascita.

Un bambino schivo

Fin da giovanissimo, stimolato anche dalla famiglia, il maestro del thriller iniziò ad appassionarsi al mondo del teatro, ma anche alla geografia. Solitario e timido, cominciò a studiarsi carte topografiche a non finire, percorrendo tutte le tramvie londinesi e raggiungendo persino in battello la foce del fiume Tamigi. Il suo amore per questi argomenti lo porterà presto a frequentare la Scuola di Ingegneria e Navigazione presso l'Università di Londra. Bisognerà attendere il 1920 - al compimento dei 21 anni - per vederlo avvicinarsi al grande schermo per la prima volta: mentre si trovava ancora impiegato presso una fabbrica di cablature elettriche, Hitchcock iniziò a collaborare con la casa di produzione che, negli anni successivi, si sarebbe trasformata nella Paramount Pictures.

Ancora distante dalla macchina da presa, qui il suo ruolo fu decisamente più umile, visto che si limitò a disegnare titoli e didascalie per i film del cinema muto dell’epoca. Lavoratore instancabile e attento, il regista lavorò dal 1925 anche per la Gainsborough Pictures, in veste di tuttofare. Fu proprio grazie a questi primissimi ingaggi che iniziò il suo avvicinamento a quello scintillante mondo cinematografico che, ben presto, gli avrebbe spalancato le sue porte, contribuendo a trasformarlo in una vera e propria leggenda.  

Gli esordi e il successo

Fu grazie al cinema muto se Hitchcock riuscì, dopo tanti sforzi, ad imbracciare la macchina da presa. Il suo percorso da regista prese il via nel 1925 con l’opera ‘Il labirinto delle passioni’, ma per la consacrazione definitiva avrebbe dovuto avere ancora parecchia pazienza. Dopo qualche esperimento nell’ambito delle spy stories (compreso il capolavoro ‘Notorious’) la sua consacrazione definitiva a livello cinematografico fu ‘Il delitto perfetto’ del 1954, al quale avrebbero fatto seguito negli anni successivi tra gli altri anche ‘L’uomo che sapeva troppo’ o ancora ‘La donna che visse due volte’, oltre ovviamente al sopracitato ‘Psycho’, unanimamente considerato una delle pellicole di maggior pregio nella storia del cinema.  

La poetica

Pochi altri colleghi di Hitchcock sono riusciti a dipingere sul grande schermo con la sua stessa maestria tutti i tormenti dell’animo umano. Fragilità, simbologie misteriose, difficoltà di identificare cos’è reale e cosa è finzione e conflitto tra bene e male sono da sempre stati temi al centro delle sue opere, caratterizzate spesso anche da un filo di sottile ironia che hanno reso la sua filmografia a dir poco unica in un panorama che, già all’epoca, appariva piuttosto competitivo e affollato.