Giovedì 26 Settembre 2024
CHIARA DI CLEMENTE
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Harry Styles e The Weeknd: ecco il sex & rock della Generazione Z

Fan italiani mobilitati per il “dongiovanni“ col boa di struzzo e il macho che tormenta la fidanzata nella serie “The Idol“

Harry Styles e The Weeknd

Harry Styles e The Weeknd

O rubato con la violenza, o evitato, scansato, non vissuto: l’amore, il sesso, tra gli adolescenti della Generazione Z pare orbitare drammaticamente tra questi due poli opposti. Da una parte gli stupri di cui danno conto quasi quotidianamente le cronache italiane, dall’altra gli studi che accertano – come spiega Luigi Zoja nel suo libro ‘Il declino del desiderio’. Perché il mondo sta rinunciando al sesso (Einaudi) – quanto "oggi la conoscenza della sessualità non avviene attraverso i corpi ma attraverso le immagini, anche quelle pornografiche, che son ben lontane dall’essere preparatorie all’incontro. Internet ha portato a un riempimento totale degli spazi della comunicazione e anche a un riempimento della nostra mente, cioè del nostro apparato di desideri e di affettività".

Desideri e affettività, romanticismo e sensualità da sempre vengono incarnati, espressi, vissuti dagli adolescenti – e meno adolescenti – pure attraverso lo specchio divistico ed emotivo della musica. Perché – da che Elvis è Elvis, da che i Beatles sono i Beatles – il pop è valvola di sfogo, conoscenza e liberazione della sessualità che pulsa nei giovani cuori. Ma quali sono i modelli pop maschili, internazionali, che agitano e nutrono ora le fantasie – i desideri, l’affettività – della Gen Z?

Harry Styles e The Weeknd. Entrambi sono attesi in questi giorni in concerto in Italia da fan accorsi fin dalle prevendite in numeri da capogiro, con entusiasmi che si potrebbero dire d’altri tempi, se negli ultimi anni non fosse nato – qui da noi – il fenomeno Maneskin: l’ex One Direction sarà osannato, domani al Campovolo di Reggio Emilia, da oltre centomila persone, biglietti andati esauriti in pochi minuti, ragazzi che si son piazzati lì da giorni per assicurarsi i posti migliori in quella che sarà la data conclusiva del tour europeo dell’artista cantattore britannico, 29 anni, tour dal titolo Love On dedicato in particolare al secondo e terzo e ultimo album, Fine Line e Harry’s House.

Il tour After Hours Til Dawn porterà The Weeknd a Milano mercoledì 25 e giovedì 26 luglio: con gli 80mila biglietti della prima data all’Ippodromo La Maura andati immediatamente esauriti, gli organizzatori si sono trovati praticamente obbligati al raddoppio che finora è a quota 75mila spettatori. The Weeknd avrebbe detto che questo – che unisce fin dal titolo gli ultimi due album – potrebbe essere il suo ultimo tour, almeno con tale pseudonimo (e col personaggio di libertino ipersessualizzato che interpreta dagli esordi?), poiché preferisce adesso farsi chiamare Abel Tesfaye, nome con cui venne registrato all’anagrafe di Toronto dov’è nato 33 anni fa, figlio unico di una coppia di immigrati etiopi arrivati in Canada alla fine degli anni Ottanta.

Styles e Tesfaye sono emblematici: l’acqua santa e il diavolo. L’acqua santa (corretta con una buona spruzzata di vodka) è Styles il rocker che va in scena col boa di struzzo, gli orecchini coi pendenti, la camicia di pizzo, la tutina di lustrini, le unghie laccate, splendido splendente eroe etero pieno di fidanzate modelle attrici registe sex symbol che però accoglie, include e rappresenta – negli atteggiamenti e nel look – l’orgoglio, la festa, la normalità queer (anche se c’è pure chi si indigna dell’appropriazione culturale indebita sospettando finalità modaiolo/commerciali). E poi il diavolo: The Weeknd, l’idolo R&B che finora ha fatto di se stesso non solo un efficacissimo hitmaker ma anche un racconto erotico in cui il maschio quanto più è capace di dominare (la donna) tanto più è sexy, in cui la sessualità più è oscura e dissoluta, più è appagante e glamour. Come narrano le sue canzoni, come – purtroppo – è evidentissimo nel ruolo che si è autoscritto da superstar della serie tv The Idol, incentrata sull’esaltazione del suo sexy-ego ai danni del personaggio di Lily-Rose Depp, docile perversa vittima – il Me Too, cos’é mai? – di una lunga serie di compiaciute scene voyeuristiche di torture porn.

Il tenerone gay-friendly e il macho arrogante: nulla di nuovo sotto il cielo del rock? Potrebbero, Harry Styles e The Weeknd, rivelarsi persino una versione aggiornata del David Bowie/top dell’ambiguità e del James Brown/ incandescente Sex Machine. Non fosse che loro – mille anni fa – pulsavano di mistero, di carne, di arte. Di che materia son fatti, oggi, oltre le loro immagini, gli Styles e i Tesfaye?