Venerdì 27 Settembre 2024
sabattini POLEDI
Magazine

Harry Potter sbanca al cinema 20 anni dopo. E il segreto è nelle parole di Silente

In quattro giorni ha incassato il triplo del nuovo cartoon Disney al primo weekend di uscita. La forza di quegli insegnamenti, vent'anni fa come oggi

Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter e la pietra filosofale

Roma, 13 dicembre 2021 - "Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo, sono le nostre scelte", dice Albus Silente al giovane Harry Potter: è stravagante che la frase appartenga a un dialogo tra maghi, tra un anziano maestro di magia e il suo giovane allievo, impegnato nella antiche aule della scuola di Hogwarts ad apprendere come venire a patti con la propria diversità imparando a gestire al meglio i propri poteri sovrannaturali, imparando a potenziare e affinare le capacità.

Ma è fondamentalmente per questo che il richiamo di Silente si rivela come l’ammonimento-chiave della saga: le capacità sovrannaturali non sono nulla – o possono rivelarsi addirittura il male – se non vengono scientemente messe al servizio di un bene superiore.

Il primo film di Harry Potter, La pietra filosofale, usciva vent’anni fa, nel novembre 2001; il primo romanzo della saga firmata da J.K. Rowling era stato pubblicato nel 1997. A distanza di tutto questo tempo, è il medesimo film di Harry Potter, quello della pietra filosofale, che il pubblico ha scelto di premiare, portandolo in testa agli incassi italiani di questo weekend: 1.490.062 euro guadagnati in quattro giorni, 1.870.942 in cinque.

Il triplo di quanto incassato nel medesimo weekend dal nuovo cartoon Disney, Encanto, uscito una settimana fa, il quintuplo dell’altro cartoon delle feste, Sing 2, al debutto.

Un dato impressionante: quel primo film di Harry Potter è stato stravisto al cinema già alla sua uscita, poi è stato rivisto in tv decine di volte. Il ritorno nelle sale cinematografiche è dovuto appunto ai festeggiamenti del ventennale, che prevedono anche la riunione dinnanzi alle telecamere dei protagonisti, da Harry Potter-Daniel Radcliffe ed Hermione Granger-Emma Watson con Ron Weasley-Rupert Grint alle altre star: fra i tanti, Bellatrix-Helena Bonham Carter, Voldemort-Ralph Fiennes, Serius Black-Gary Oldman e uno dei vari Silente-Ian Hart.

Il cast che ha affollato gli otto film della saga (2001-2011), tratti dai sette romanzi (1997-2007) della Rowling, si sta ritrovando in questi giorni per registrare lo speciale docu-film tv Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts che andrà in onda a breve in contemporanea negli Stati Uniti e in Italia: nel nostro Paese lo vedremo allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio 2022, su Sky e Now.

Il maghetto Radcliffe oggi ha 32 anni: interpretare il primo Harry Potter a soli 12 anni, e poi per i 10 anni seguenti, gli ha causato seri problemi d’alcolismo; una terribile lunga caduta, dalla quale è riuscito però a rialzarsi. "Bevevo molto sia prima che finisse Harry Potter sia dopo – ha dichiarato la primavera scorsa in un’intervista all Bbc – . Probabilmente per via del panico che provavo nel non sapere cosa sarebbe accaduto dopo la fine della saga. Non ero sufficientemente a mio agio per rimanere sobrio. Se uscivo e bevevo, la gente non vedeva me ubriaco ma Harry Potter ubriaco. C’era anche gente che mi prendeva in giro e questo non aiutava".

Adesso è sobrio: chiusa la saga, al cinema ha vissuto alti e bassi (più bassi che alti, in verità), trovando una sua dimensione più compiuta a teatro, ma soprattutto nell’attivismo per i diritti gay e per la prevenzione del suicidio adolescenziale.

Altra storia per la “secchiona“ Hermione, Emma Watson: dal set di Hogwarts, l’attrice 31enne ha spiccato il volo verso film importanti, come il live action della Bella e la bestia Disney, o le Piccole donne di Greta Gerwig. Anche con l’ impegno sociale ha scalato vette ragguardevoli: ambasciatrice di buona volontà per le Nazioni Unite, femminista militante, combattente per la parità di genere, nel 2018 ha donato un milione di sterline a una fondazione britannica per le donne vittime di abusi e molestie sul lavoro. Nominata ricercatrice ospite all’Università di Oxford, pare sia sempre felicemente “single“: l’espressione che lei usa per definirsi è “self partnered”, traducibile “in coppia con se stessa”.

Le vite di Daniel e di Emma raccontano più e meglio di tante parole il segreto che rende sempre vivo Harry Potter e ne spiegano anche il successo clamoroso raccolto oggi come 20 anni fa, tra i vecchi fan e magari i loro figli. Ogni uomo – che sia magico o meno – è definito solo dalle scelte che fa, che riguardano se stessi mai isolati ma in rapporto con gli altri, i nostri cari e i nostri nemici, l’umanità. Le scelte facili sono rare; la saga insegna che in ogni momento della nostra vita ci troviamo di fronte a scelte profondamente dolorose: come succede a Harry Potter, ci tocca prenderle anche da giovanissimi. E sono le scelte – e non le magìe – l’unica via per autodeterminarsi. Ed è la scelta del bene – anche al costo del dolore più straziante – quella che ci autodeterminerà come parte attiva della nostra comunità. Vent’anni fa, come oggi.