di Eva Desiderio
Riflessioni, ricerche, trasgressioni, catapulte, narrazioni, nuove estetiche. E finalmente il terzo capitolo battezzato “Epilogo” dello stile unico, irripetibile e spiazzante di Alessandro Michele per Gucci. Una favola in tre tempi partita col defilé anticonformista e rivelatore delle magie del backstage dello scorso febbraio, poi collaudata dalla campagna pubblicitaria di maggio, e ora celebrata col video e il lookbook della precollezione uomo e donna della prossima estate, sulla piattaforma del brand e di Milano Digital Fashion Week di ieri in diretta mondiale.
"Abbiamo rovesciato il budello. Ho tirato fuori le interiora della moda. Non so cosa succederà d’ora in poi", dice Alessandro Michele alla fine del percorso con quale il direttore creativo di Gucci si interroga e si confronta su cosa c’è dietro ai vestiti. Un mondo che lui stesso ha rivoluzionato come nessun altro, scardinando uno sull’altro vari generi e varie estetiche, rivoluzionando l’heritage, fino al risultato di uno stile inconfondibile che ha portato la maison a un fatturato 2019 di 9,6 miliardi di vendite. "L’epilogo è l’atto conclusivo di una narrazione. Il punto di accumulo di riflessioni – scrive in una lettera Alessandro Michele –. Nel mio caso, rappresenta la possibilità di portare a compimento un percorso di interrogazione sul mondo della moda. Un percorso che somiglia a una favola in tre tempi. L’avvio di questa perlustrazione è avvenuto a febbraio. In quell’occasione ho voluto celebrare il rito magico della sfilata: una liturgia sacra e insostituibile attraverso cui il pensiero creativo si rende pubblico e si offre all’interpretazione di una comunità di spettatori emancipati. Di questo rito ho voluto mostrare ciò che ama nascondersi. Ho ribaltato i piani – continua lo stilista romano – portando al centro della scena i miei compagni di viaggio: quell’intelligenza collettiva, ispirata e sensibile, che rende possibile l’incanto della bellezza".
Ora la sublimazione in questo epilogo che poi è una ripartenza. E ancora una volta l’imperfezione che diventa dogma di bellezza. "Quest’ultimo movimento ruota intorno a un altro cortocircuito. Gli abiti verranno indossati da chi li ha costruiti – spiega ancora Alessandro Michele –. I designer, con cui ogni giorno condivido lo stordimento della creazione, diventeranno interpreti di una nuova storia. Si impossesseranno della poesia che hanno contribuito a forgiare. Metteranno in scena quello che abbiamo appassionatamente immaginato. Si tratta di un’operazione in cui i ruoli, ancora una volta, si ribaltano. Le distanze si accorciano". E poi un dietro le quinte spalancato sul mondo in collegamento online per 12 ore. Location di fiaba per Gucci tra i saloni di Palazzo Sacchetti e il Foro Boario, con gli scatti di 76 capi che esaltano la tradizione e il nuovo.
Sono i boschi dell’Oasi Zegna e gli spazi delle fabbriche a Biella il set scelto da Alessandro Sartori, direttore creativo di Ermenegildo Zegna, per lanciare la collezione uomo dell’estate 2021, tra natura e industria, fantasia e rigore. Ed ecco la Soft Couture con proporzioni morbide, stoffe tutte riciclate (e ancora troppo costose perché siamo agli inizi della sostenibilità), stampe anni ’40 e ’50, pantaloni larghi e 40 modelli che escono armoniosamente dal bosco, per festeggiare i 110 anni del marchio del lusso al maschile.
"C’è voglia di bel vivere" dice Marco Baldassari, fondatore di Eleventy e direttore creativo delle collezioni uomo di questo brand che riscuote grande successo e consenso tra i buyers internazionali "e c’è voglia di abiti di qualità, rilassanti, che durano nel tempo. La nostra icona è Marcello Mastroianni, elegante per se stesso e mai per apparire". Valore al tempo e alla creatività per Eleventy che si svela anche nella conversazione tra Marco Baldassari e l’architetto Aldo Parisotto nel video per questa Milano Digital Fashion Week che si è chiusa ieri.