di Eva Desiderio
"Ho voluto raccontare questi miei sei anni e mezzo alla guida creativa di Gucci ripartendo da Firenze, qui al Gucci Garden con l’esposizione Gucci Garden Archetypes che prende spunto dalle mie campagne emozionali e a sfondo sociale, perchè qui tutto è cominciato 100 anni fa. E per celebrare questo anniversario non ho voluto nulla di polveroso o troppo classico ma qualcosa che facesse capire ancora di più quanto Gucci sia un brand ricco di fascino e visioni". Così Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci raccontando questo nuovo allestimento al Gucci Garden, a Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria. Lui stesso è stato il curatore di queste quindici magiche stanze che fanno pensare e sognare. Con lo stilista più acclamato e invidiato all’inaugurazione nello scorso maggio anche il presidente e ad di Gucci, Marco Bizzarri, l’uomo del miracolo, del successo e della clamorosa rimonta del marchio che nel 2019 ha sfiorato i 10 miliardi di euro di vendite e anche durante la pandemia si è difeso bene. "La moda è un grande contenitore di linguaggi – continua Michele – qualcosa in evoluzione continua e a noi piacciono queste sfide. Io e Marco abbiamo aperto i recinti, il nostro lavoro è come uno scavo archeologico negli archetipi, senza nostalgia, ma toccando tasti importanti per la gente come l’integrazione, la sostenibilità, la bellezza imperfetta".
Lo stilista che guida Gucci dal dicembre 2015 è innamorato di Firenze. Spesso si reca al Gucci Lab di Scandicci dove ogni giorno si lavora alla creatività dei prototipi. "Sono felice di questa mostra che spero tanti fiorentini e turisti possano presto visitare. Qui al Gucci Garden racconto anche il percorso a quattro mani con Bizzarri, sempre nel segno della libertà". Soddisfatto della nuova rotazione espositiva anche lo stesso Bizzarri che in quest’anno del centenario di Gucci ha voluto inaugurare insieme allo stilista anche il palazzo Gucci in via delle Caldaie dove durante l’ultimo Pitti Uomo è stato aperto l’Archivio Gucci con tanti tesori legati al lusso e alla bellezza. "In questi ultimi mesi abbiamo lavorato molto per cambiare l’azienda, a cominciare dal fare solo due collezioni l’anno – racconta Bizzarri – e ora il mercato ci sta di nuovo premiando coi segnali positivi da Cina e America. Ma non abbiamo cambiato le persone in Gucci perché il capitale umano ci sta a cuore! ". Gucci per Alessandro Michele "è come un vulcano, non bisogna farlo dormire", perciò il grande esperimento va tenuto sempre sveglio come nel caso del primo profumo Gucci Garden Eau de Parfum che si può acquistare solo in piazza della Signoria a Firenze, un’essenza alla ginestra in solo 1000 flaconi in vendita a 375 euro. Una mostra di valori più che di prodotti al Garden, che poi dopo Firenze volerà in Asia, per raccontare il genio della nostra manualità. "In archivio ho trovato borsa e cerniere preziose che solo un artigiano fiorentino poteva fare – conclude con orgoglio Alessandro – qui hanno un Dna legato all’invenzione e alla manodopera davvero incredibile! I fiorentini sono artigiani e inventori nati".