Sabato 21 Dicembre 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Green Day, la benedizione sui Maneskin: “Bello vederli spaccare. Ethan gran batterista”

Concerto a sorpresa della band a Milano. Billie Joe Armstrong: "Cantiamo la fine del sogno"

Green Day: "America oggi. Il grande incubo"

Billie Joe, trent’anni dopo. O quasi. Era la primavera del ’94 quando Armstrong e i Green Day approdavano per la prima volta in Italia, tra le caligini brianzole del “Bloom” di Mezzago, in quel clima esuberante e sudato che hanno voluto riassaporare l’altra sera a Milano, fra i cori e le braccia protese dei Magazzini Generali, per presentare il nuovo album Saviors, 14° capitolo di una discografia varata nel ’90, in uscita il 19 gennaio. Ottocento biglietti in tutto, volatilizzati sul web in un pugno di minuti per uno show-maratona di 28 canzoni con il cinquantunenne Billie Joe Armstrong – colpi di sole sulla chioma cotonata e maglietta azzurra con nome e anno di nascita (72) sulla schiena per far trepidare il suo popolo pure nel sacro nome di Spalletti – ancora una volta sugli scudi alle prese col ventennale di American Idiot e il trentennale di Dookie, prodotti dal leggendario Rob Cavallo tornato in cabina di regia pure per Saviors. È l’Hella Tiny Tour partito sabato scorso dal Bataclan di Parigi e atteso – in formato extra-large – il 6 giugno ancora a Milano, all’Ippodromo La Maura, al festival I-Days.

Armstrong, chi sono oggi i Saviors?

"In tempi difficili e individualisti come questi, i “salvatori“ sono forse quelli che riescono a unirsi, ad aiutarsi a vicenda, sfuggendo alla tentazione di cercare l’uomo forte con tutte le risposte. Il pezzo, fra l’altro, l’ho scritto in pandemia, quando non si riusciva a capire come sarebbe stato il domani e in tv vedevamo voi italiani che durante il lockdown vi stringevate assieme cantando dai balconi. Nel dramma, un bel momento".

L’album prende le mosse dal nuovo singolo The American Dream is Killing.

"Guarda con occhio disincantato al sogno americano che per ampie fette di popolazione è diventato un incubo, non funziona più. Così come ce lo raccontavano negli anni ’50 sembrava un dipinto di Norman Rockwell: lavoro, sicurezza, villetta, famiglia, vita felice, poi però la crisi ha fatto a pezzi tutto, creando povertà. Col costo della vita è schizzato alle stelle, c’è chi si ritrova a dover scegliere tra pagare il mutuo o la bolletta e tantissimi rimangono senza casa, costretti ad andare a vivere nei bassifondi".

In uno dei nuovi brani, Strange Days are Here to Stay raccontate di signore anziane fatte di Fentanyl e in Living in the 20’s di una sparatoria al supermercato.

"Penso che l’America di oggi sia uno dei paesi più divisivi al mondo, asservito ai social, con una popolazione manipolata dagli algoritmi. E questo talora porta a conseguenze estreme. Ecco perché cerco di non postare pensieri politici: non voglio che la mia opinione diventi oggetto di propaganda di qualcuno".

Dilemma parla, invece, di debolezze.

"Il pezzo è in buona parte autobiografico. Da ragazzo, quando pensavo che qualcosa in me non andasse, c’era sempre chi mi diceva: È solo nella tua testa... Ecco, la salute mentale ha a che fare anche con la solitudine, con l’abuso di sostanze, col bisogno di combattere i propri demoni. Pure oggi sono riuscito a vincere i miei, domani non so…".

Billie Joe cosa ne pensa dei Beatles che riscoprono i Beatles....

"Penso che il loro nuovo singolo Now and Then sia una cosa grandiosa e dimostra, con questo incredibile recupero della voce di Lennon da un vecchio nastro, quanto i Beatles sappiano ancora essere innovativi".

E dei nostri Måneskin?

"È fantastico che una band italiana stia spaccando in classifica", dice Armstrong. E il motore ritmico della band californiana, Tré Cool, aggiunge: "…Ethan Torchio, poi, è un gran batterista".