Le coltivazioni di grano sono rese sempre più difficili dalla siccità in tutto il Pianeta, con la scarsità d’acqua che rischia anche di annullare tutti gli sforzi fatti in passato per avere piante sempre più produttive e resistenti alle malattie.
Il fattore anti-siciità è nelle radici
In attesa di politiche ambientali più efficaci, un team scientifico internazionale ha allora cercato il modo di rendere il grano più capace di adattarsi a terreni aridi, partendo dalla considerazione che il fattore-chiave in queste situazioni è dato dalla capacità delle radici di “pescare” acqua più in profondità.
Nel corso dello studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, i ricercatori hanno rilevato che un determinato numero di coppie di una specifica famiglia di geni può stimolare una maggiore crescita delle radici. Partendo da questa scoperta e sfruttando una particolare tecnologia di editing genetico, gli esperti hanno quindi lavorato per duplicare i suddetti geni in modo da arrivare a ottenere piante di grano caratterizzate appunto da radici più lunghe, quindi capaci di attingere acqua da fonti più profonde rispetto alla media.
Una scoperta utile non solo per i terreni aridi
"La duplicazione dei geni OPRIII da noi indotta con la tecnologia CRISPR di editing del genoma determina un aumento della produzione di un ormone vegetale, chiamato acido jasmonico, che induce tra gli altri processi la produzione accelerata di radici laterali nella pianta", ha spiegato il professor Jorge Dubcovsky del Dipartimento di Scienza delle piante dell’Università della California, tra gli autori della ricerca. "Inoltre, abbiamo verificato che dosaggi diversi di questi geni possono essere usati per ottenere radici diverse nelle piante di grano: è quindi possibile intervenire per avere piante più resistenti nei confronti della siccità, ma che si adattino anche ad altre condizioni del terreno che possono minarne la produttività".
Anche se le coltivazioni geneticamente modificate aprono sempre discussioni nell’opinione pubblica e vanno opportunamente monitorate, i risultati ottenuti dal team internazionale hanno un indiscutibile valore scientifico, perché a fronte del riscaldamento globale le piante in grado di adattarsi a condizioni di scarsità d'acqua saranno fondamentali in agricoltura per avere cibo a sufficienza per una popolazione mondiale in crescita.